Entro sei mesi il primo wurstel in provetta. All’inizio sarà pallido e molliccio. «Ma miglioreremo colore e sapore»
LONDRA – La prima salsiccia in provetta sarà pronta entro sei mesi. Per ora l’aspetto non è dei più invitanti, pallida e molliccia, ma gli scienziati sono convinti che riusciranno presto a farla assomigliare a quella vera. E’ la rivoluzione che il mondo aspettava. Con l’arrivo della carne artificiale si potrebbe risolvere il problema della fame, ridurre in modo consistente l’inquinamento atmosferico e evitare inutili sofferenze agli animali.
ASPETTANDO L’HAMBURGER – Il prodotto è stato creato attraverso la coltivazione di migliaia di cellule staminali animali che sono stimolate a produrre tessuti muscolari. Il primo esperimento è stato fatto con i maiali ed entro un anno dovrebbe arrivare anche l’hamburger. Mentre la produzione di bistecche e filetti appare più complicata. Nei supermercati, comunque, la carne artificiale la troveremo solo in un futuro lontano: tra dieci o quindici anni. Il professor Mark Post della Maastricht University, che guida la ricerca, ha spiegato che per ora i costi sono esorbitanti: più di 220 mila euro per un hamburger. Ma una volta prodotta su scala industriale il prezzo potrebbe non essere diverso da quello che paghiamo oggi dal macellaio.
SENZA SANGUE, SAPORE INCERTO – Al momento il tessuto che è stato creato ha un aspetto grigio e molliccio: «Il colore – ha spiegato Post – è dovuto al fatto che non c’è presenza di sangue e molta poco mioglobina, la proteina che contiene il ferro. Ma stiamo cercando un modo per dare un aspetto rosso al prodotto». I grossi dubbi, però, sono sul sapore. Per ora nessuno ha assaggiato la salsiccia in vitro perché la legge vieta di consumare materiale creato in laboratorio da tessuti animali. Alcuni scienziati hanno assicurato che risolveranno il problema creando un nutrimento sintetico per le cellule staminali che darà il gusto della vera carne.
LOTTA ALLA FAME – L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha previsto che il consumo di carne raddoppierà entro il 2050. Un dato che, secondo il professor Post, «rende il nostro prodotto l’unica strada possibile per ridurre la mancanza di cibo visto il costante aumento della popolazione». Secondo alcuni ricercatori con 10 cellule di muscolo di maiale si potrebbero avere 50mila tonnellate di carne in due mesi. Se diremo addio alla fiorentina, dunque, sarà per una buona causa: sconfiggere la fame nel mondo.
Corriere.it – 1 settembre 2011