«Boccheggiavano». Il fenomeno segnalato ieri mattina: «Banchi da 50 anche 100 alla volta, tutti ammassati che galleggiavano a pancia all’insù»
VENEZIA – Ammassi di piccoli cefali, tutti a pancia all’insù, alcuni boccheggianti, altri già preda dei gabbiani come cibo sia per il pranzo che per la cena. Questo lo spettacolo che ieri mattina Stefano Roberti ha visto a bordo del suo traghetto “Favola a Venezia” ormeggiata in banchina Berica a fianco della darsena Fincantieri a Marghera, alla fine del canale industriale Nord. Una scena a cui l’ex fotografo, oggi velista e navigatore, tornato a Venezia dopo 50 anni vissuti a Roma per dare vita ad un progetto nautico e turistico, non aveva mai assistito negli 8 mesi in cui ogni mattina si è svegliato a bordo del suo traghetto, dove vive come fosse a sua casa.
«Ce n’erano a banchi da 50 anche 100 pesci alla volta, tutti ammassati e che galleggiavano già morti a pancia all’insù – spiega Roberti – Questa è uno specchio d’acqua chiuso dove non c’è molta corrente e, da quanto posso saperne io, la causa di questa moria potrebbe essere la mancanza di ossigeno nell’acqua o l’avvelenamento. Alcuni pesci li vedevo boccheggiare a pelo d’acqua come se fossero alla ricerca di aria all’esterno».
In bacino Berico campeggia davanti come un grattacielo la nuova nata della Costa in via di completamento nei cantieri della Fincantieri. Lo specchio d’acqua è sotto la tutela doganale e non accessibile ma lungo la banchina c’è anche chi ha la canna da pesca in acqua e pesca. «Non riesco a capire cosa vadano pescando – aggiunge Roberti – Spero solo che quel pesce che raccolgono non se lo mangino o finisca sul bancone di qualche mercato. Io, comunque, non ricordo di aver mai visto un fenomeno di moria di pesce come questa. Ripeto, influirà molto il caldo di questi giorni ma forse sarebbe il caso di effettuare anche qualche controllo in Laguna o qui nei dintorni per misurare la qualità dell’acqua o capire se ci sono stati degli sversamenti pericolosi da qualche nave di passaggio. Quei pesci non penso siano morti qui in darsena ma ci sono arrivati con la corrente».
Noi abbiamo documentato con il nostro fotografo la presenza dei cefali morti e anche di chi, incurante del pericolo e probabilmente anche del divieto, ha continuato a pescare lungo la banchina.
Ora sarebbe bello capire che qualcuno spiegasse il motivo di tale fenomeno che la segnalazione del signor Roberti non ha fatto passare inosservato.
21 Agosto 2011 – gazzettino.it