Un nuovo scudo fiscale, per far rientrare i capitali rimasti all’estero, con una “penale” superiore a quella del 5% inserita nel “condono” precedente, quello del 2009.
È una delle ipotesi che, secondo fonti della maggioranza, si starebbe valutando. L’idea sarebbe quella di sfruttare la tobin tax europea che potrebbe rendere più difficile l’anonimato degli evasori. La necessità di valutare un nuovo scudo fiscale per far rientrare i capitali esteri nasce dal fatto che la proposta di tassare i capitali già “scudati” potrebbe risultare impraticabile, sia perché suscettibile di obiezioni sotto il profilo costituzionale, sia perché di difficile realizzazione pratica. Ecco perchè si sta valutando una soluzione alternativa. Per ora, precisano fonti della maggioranza, si tratta solo di ipotesi.
A spingere verso la soluzione di uno “scudo-bis” ci potrebbe essere anche un’altra ragione: se veramente dovesse entrare in vigore la tobin tax europea voluta da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sulle transazioni finanziarie, chi ha espatriato capitali all’estero rischierebbe di essere scoperto, perché se non vuole tenere bloccati sul conto corrente i suoi soldi dovrà investirli, ma facendolo sarà costretto a pagare le imposte con il rischio di “riemergere” nel sistema tributario di un altro Paese.
Ilsole24ore.com – 18 agosto 2011