Il Corpo Forestale dello Stato (CFS) è intervenuto con il servizio veterinario per il maltrattamento di bovini e ovini in un allevamento del Comune di Bagno di Romagna: nella stalla ispezionata sono stati trovati 2 bovini morti da tempo, 1 bovino in stato comatoso, 10 bovini in stato di denutrizione, 20 bovini alla catena senza acqua, 28 vitelli impediti nel movimento da uno strato di lettiera alta quasi mezzo metro, 50 ovini che in piena estate non erano ancora tosate.
Questo il quadro della situazione del tutto imprevista che si è presentato agli occhi degli agenti del Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Bagno di Romagna quando si sono presentati presso l’allevamento nei pressi di San Piero in Bagno per un controllo insieme a due veterinari dell’ASL di Cesena, ai quali era stata segnalata una situazione “anomala” ma non precisa: 2 bovini erano già morti da tempo all’interno della stalla e quasi ricoperti dalla lettiera, 1 bovino era in uno stato definito dai veterinari “preagonico”, 30 bovini alla catena di cui 10 in cattive condizioni di salute per malnutrizione e mancanza di acqua, 28 vitelli liberi di muoversi fino al capannone adiacente ma impediti da una coltre di quasi 50 centimetri di altezza di lettiera depositata sul pavimento. Intorno alla stalla un deposito di ferro vecchio proveniente da attrezzi agricoli dismessi e lasciati sparsi sul terreno, con cordami di plastica sparsi anche questi sul terreno, mentre su due lati della stalla erano presenti mucchi di letame con percolati che arrivavano fino quasi alla strada pubblica. Anche la stalla degli ovini, circa 50 fra pecore e agnelli, presentava lo stesso problema igienico-sanitario e con il mantello della lana ancora da tosare in piena estate. Considerata l’emergenza il CFS richiedeva anche l’intervento di ARPA per lo smaltimento dei rifiuti, mentre i Veterinari disponevano l’immediato rilascio sul pascolo circostante dei bovini più sani per poter usufruire dell’erba fresca e dell’abbondante acqua a disposizione, inoltre disponevano l’immediato smaltimento delle carcasse, la ripulitura dei liquami, la disinfezione delle stalle e la cura immediata degli animali. Il proprietario interpellato in proposito faceva presente di non avere bisogno dell’aiuto di nessuno e di non voler farsi aiutare dai confinanti che si erano detti disponibili per l’emergenza. Ora il proprietario 55enne, dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria per i reati di maltrattamento e la morte di animali e per l’accumulo e il mancato smaltimento dei rifiuti secondo la normativa vigente
17 agosto 2011