Intervista a Sole 24 Ore: serve cura di antibiotici e vitamine
Roma, 7 agosto (TMNews) – “Questa crisi rappresenta per tutti noi un’occasione crucuale per decretare una svolta cruciale dopo i tre anni di sudore, lacrime e sangue”: ne è convinto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che in un’intervista a Il Sole 24 ore propone misure per arrivare al “‘close to balance’ nel 2013 senza deprimere l’economia “, somministrando una doppia cura: “antibiotici e vitamine”. Quanto al vincolo del pareggio da inserire nella Costituzione, questo “ridisegnerà il panorama politico italiano: da una parte staranno le forze per il rigore, lo sviluppo e la crescita. Dall’ altra chi punta alla stagnazione e al lassismo”.
La prima medicina d’urto per l’economia, secondo il ministro, è l’azzeramento del fabbisogno. “Confidiamo di riuscire a intervenire su alcune voci di spesa e di avere buone entrate nella seconda parte dell’anno. Il nostro obiettivo primario èriuscire a ridurre il rapporto deficit-Pil già quest’anno abbassandolo al 3,3% rispetto a un tendenziale di 3,9%””, dice Brunetta, prospettando una “progressione” con deficit/Pil all’1,5% l’anno prossimo “per poi arrivare al ‘close to balance’ nel 2013 con un deficit/Pil allo 0,2-0,3%”. L’obiettivo per il Pil 2011 resta un +1,11: “credo che quest’anno si possa fare”, afferma il ministro. Quanto alle ‘vitamine’, “arriveranno con l’attuazione in tempi certi e controllati insieme con le parti sociali delle 27 misure per la crescita contenute nel decreto sviluppo di maggio e nella manovra correttiva di luglio. A quelle misure si aggiungeranno poi i punti condivisi del documento unitario presentato dalla parti sociali giovedi”.
E’ necessaria in tempi brevi una razionalizzazione “della spesa delle province e le funzioni dei comuni minori come previsto nei decreti attuativi del federalismo fiscale”, argomenta il responsabile della Funzione Pubblica, che promette “semplificazioni dopo le ultimissime varate in materia di norme ambientali, antincendi e sulla privacy nelle aziende. E ancora: il fisco di vantaggio e la realizzazione su un’agenda ferrea degli investimenti varati dal Cipe”.