Da domani anche in Veneto saranno introdotti i ‘nuovi ticket’. Sotto i 29 mila euro di reddito si pagheranno 5 euro in più, sopra l’aumento sarà di 10 euro.
Ma il governatore Zaia non molla: “Primi ad opporci, ultimi a cedere, ma non è finita. Ho firmato i ricorsi a Tar e Corte Costituzionale”. L’assessore Coletto: “Inconcepibili anche le sperequazioni create tra regioni”.
Dopo una lunga battaglia politica, che ora si sposta sul piano giuridico con due ricorsi al Tar ed alla Corte Costituzionale, anche il Veneto ha dovuto piegarsi all’imposizione nazionale dei ticket sulla sanità, pena l’essere perseguibile per il reato amministrativo di danno erariale. In questo quadro, la Giunta regionale, riunita oggi dal presidente Luca Zaia, ha deciso che i nuovi ticket imposti a livello nazionale dovranno essere attivati “obtorto collo” anche in Veneto. “La battaglia non finisce qui – ha annunciato Zaia illustrando il provvedimento – perché ho già firmato i ricorsi avanti il Tar del Lazio e la Corte Costituzionale, sui cui esiti contiamo molto, e l’alternativa della tassa sul fumo non è ancora tramontata, perché c’è già una convocazione il 31 agosto per ridiscuterne”. Zaia poi ha rivendicato al Veneto la primogenitura dell’opposizione ai nuovi ticket: “Siamo stati i primi ad opporci e a non applicarli, abbiamo via via coagulato attorno a noi le posizioni di tante altre Regioni fino a creare un fronte del no compatto, siamo gli ultimi oggi ad applicare, comunque in maniera molto soft, questa imposizione, che non è di fatto un ticket, ma una vera e propria tassa che continuiamo a considerare ingiusta ed iniqua, impostaci in maniera irrituale e sgradevole. Giunti a questo punto però non potevamo fare altrimenti, perché un procedimento contro la Regione per danno erariale avrebbe messo in crisi l’intera macchina. Ringrazio tutti i cittadini e quei politici che hanno ritenuto di sostenerci in questa battaglia e mi auguro che continueranno a farlo anche in futuro”. La manovra soft, “per pesare il meno possibile sui veneti”, ha tenuto a sottolineare Zaia, è stata messa a punto attraverso un complesso lavoro di squadra con l’assessore alla sanità Luca Coletto e con il segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan.
Le misure del Veneto. I ticket ed il sistema di esenzioni già attivi da tempo rimangono invariati. La nuova tassa nazionale sarà invece applicata da domani alle prescrizioni per le visite specialistiche e per la diagnostica (le cosiddette “ricette rosse”): 5 euro per i nuclei famigliari con reddito inferiore a 29.000 euro annui; 10 euro per quelli con un reddito superiore ai 29.000 euro annui. Non verrà invece applicato l’ulteriore ticket di 25 euro sui codici bianchi al pronto soccorso, dove rimarrà in vigore la gestione di sempre.
I ricorsi al Tar e alla Corte Costituzionale riguardano tutti gli aspetti della manovra che ha portato all’imposizione dei nuovi ticket. “Un ticket – ha aggiunto Coletto – che non esito a definire sciagurato e che pone alcuni aspetti che hanno dell’incredibile. Ad esempio, prima ci hanno detto che sulla base della nostra percentuale di riparto del fondo nazionale 2011 avremmo dovuto coprire 67 milioni di euro; poi ci hanno comunicato che si erano sbagliati e che la quota saliva a 100 milioni su base annua perché alcune Regioni (le solite) avevano tanti esenti da non riuscir a coprire le quote loro assegnate. Abbiamo chiesto di poterci arrangiare ricercando ulteriori economie al nostro interno visto che abbiamo i conti in ordine e ci hanno detto di no. E’ una cosa inconcepibile, che mi auguro davvero verrà messa a posto nelle aule di giustizia alle quali ci siamo rivolti”. Sulla base delle rilevazioni fatte dai tecnici, i cittadini già esenti in Veneto per patologia e reddito sono 1 milione 300 mila. 3 milioni 054 mila sono quelli che, sempre per reddito, saranno chiamati a pagare il nuovo ticket più basso, pari a 5 euro per ricetta di specialistica e diagnostica.
Quotidianosanita.it – 5 agosto 2011