FONTANIVA. Dal bidone usciva un odore di carne marcia. Hanno temuto di trovarsi di fronte a un cadavere gli agenti dei servizi forestali regionali che, nella tarda mattinata di venerdì, hanno lanciato l’allarme, chiedendo l’intervento dei carabinieri.
In realtà, all’interno del bidone sospetto, c’era grasso di maiale. Un grasso in quantità industriale, derivato da una macellazione decisamente sospetta. Alle 11.30 di venerdì gli uomini della forestale si trovavano a Fontaniva, in via delle Zattere, nelle vicinanze dell’impianto Vaccari; gli operatori erano impegnati in un intervento di pulizia del Brenta, quando hanno trovato un fusto interrato; si trattava di un bidone in plastica nero, del diametro di 60 centimetri, profondo quasi un metro. Il fusto si trovava giusto sotto un pezzo di carne appeso al ramo di un albero; quel pezzo di carne si sarebbe rivelato un salame, marcio e in preda alle mosche. Una volta rimosso il primo strato di terreno che lo ricopriva, gli agenti hanno notato un buco da cui usciva un odore di carne marcia insopportabile, al punto che il primo sospetto è che ci fosse all’interno addirittura un cadavere; immediatamente è scattato l’allarme e sono stati avvisati i veterinari dell’Usl 15; sul posto anche la polizia locale del comune di Fontaniva e i vigili del fuoco di Cittadella. Dopo il placet del pubblico ministero di turno gli agenti del neocostituito corpo forestale di Cittadella hanno scavato un’ampia buca attorno al fusto e ne hanno svuotato il contenuto. Dentro c’erano 150 chili di grasso di maiale, provenienti da una macellazione clandestina di una decina di suini. Il grasso era ancora in stato di buona conservazione, consentita anche dall’ambiente senza aria in cui è stato conservato. Nei paraggi, nessun altro maiale. Le forze forestali hanno raccolto diversi elementi utili. (s.b.)
Il Mattino di Padova – 10 luglio 2011