La settima indagine del Centro studi di Confindustria sul mercato del lavoro nel 2010 «registra l’onda lunga della crisi», con una diminuzione dei dipendenti delle aziende associate «dell’1,1% dopo il -2,2 del 2009».
In flessione l’occupazione nell’industria «dove i livelli di attività sono caduti di più durante la recessione e rimangono molto depressi». +0,9%, invece, nei servizi. Segnali di fiducia a inizio 2011: «la domanda di lavoro ha iniziato a espandersi».
Il miglioramento del saldo occupazionale nel 2010 rispetto al 2009 è dovuto alla riduzione dei flussi in uscita, scesi all’11,9% dello stock di dipendenti a inizio periodo, dal 12,8% nel 2009. Dato il persistere dell’incertezza, le aziende si sono mostrate più caute nell’assumere e infatti il turnover in entrata è rimasto pressoché fermo sui livelli del 2009 (10,8% dal 10,6%).
Il Csc di Confindustria, che ieri ha pubblicato anche i dati sulla produzione industriale a luglio, È cresciuta la quota di assunzioni con contratto alle dipendenze a termine sul totale delle nuove assunzioni, ma sono aumentati anche i tassi di stabilizzazione. Le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato hanno rappresentato il 39,1% del totale dei rapporti di questo tipo in essere a fine 2009, in forte risalita rispetto al 24,9% nel 2009.
Sulla base delle indicazioni fornite dalle imprese, la domanda di lavoro ha iniziato ad espandersi nel 2011. Tra febbraio e aprile, le imprese che prevedevano un aumento dell’occupazione nei primi sei mesi dell’anno superavano quelle che prevedevano una diminuzione (22,6% contro 11,0%).
È rimasto alto il ricorso alla CIG, che nel 2010 ha assorbito potenziale forza lavoro pari al 6,3% delle ore lavorabili nell’industria, all’1,3% nei servizi. L’utilizzo di personale laureato si è confermato più intenso che nella media dell’Italia, quello di manodopera straniera più basso.
È scesa al 7,3% (dal 7,8%) l’incidenza delle ore di assenza sulle ore lavorabili al netto della CIG (7,1% nell’industria, 7,7% nei servizi).
La diffusione della contrattazione aziendale si conferma più elevata nell’industria e cresce con la dimensione aziendale. Più alte nelle grandi imprese anche le retribuzioni annue e i premi variabili. Nel 2010 la retribuzione annua totale di fatto è cresciuta del 2,7%, contro il +1,5% dei prezzi al consumo
Ilsole24ore.com – 30 luglio 2011