La Cina offrirà dei riconoscimenti economici alle persone che daranno informazioni sulla sicurezza alimentare, fornendo indicazioni su temi come l’uso illegale di additivi o la vendita di carne da animali morti per malattia. Lo hanno detto oggi i media statali, rilevando il tentativo di Pechino di affrontare un problema consolidato nel più grande paese asiatico.
“I dipartimenti governativi a tutti i livelli devono istituire dei fondi dedicati a un sistema di ricompense per le informazioni sulla sicurezza alimentare”, ha detto un dirigente del governo secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
Le ricompense verranno stanziate se le indagini comproveranno la veridicità delle indicazioni, dice l’articolo, aggiungendo che il personale delle società che adulterano prodotti alimentari sarà spronato ad aderire al programma.
I governi devono anche garantire la protezione e l’anonimato degli informatori per prevenire ritorsioni, e puniranno coloro che danneggiano gli altri con informazioni false o che forniscono indicazioni sbagliate per ottenere la ricompensa. Lo scrive Xinhua, non specificando però l’ammontare della ricompensa.
In Cina, diverse campagne non sono riuscite a porre termine alle paure e ai rischi legati alla sicurezza alimentare.
Questa settimana un tribunale cinese ha emesso sentenze, tra cui potenzialmente una pena di morte, nei confronti di cinque persone coinvolte nella produzione e nella vendita di carne di maiale cosparsa di un prodotto chimico velenoso.
Nel 2008, almeno sei bambini sono morti e circa 300.000 si sono ammalati per aver bevuto del latte in polvere con melammina, un composto industriale aggiunto per ingannare gli ispettori, facendo risultare concentrazioni proteiche più alte del reale
Reuters – 28 luglio 2011