È successo all’ospedale San Filippo Neri di Roma. Il padre della bimba di 10 anni, giunta al Pronto Soccorso in arresto cardiaco, avrebbe iniziato a colpire con calci e pugni il medico che aveva annunciato il decesso.
Falconi (Ordine dei medici di Roma): “Il nostro primo pensiero va alla ragazza deceduta e ai suoi familiari, ma basta con la caccia alla streghe”.
“I camici bianchi sono tutti i giorni in trincea in un clima da caccia alle streghe”. Una situazione che l’Ordine dei Medici di Roma ha più volte denunciato, “ma non ci hanno ascoltati”. Così il presidente dell’Ordine dei Medici della Capitale, Mario Falconi, commenta il nuovo caso di violenza ai danni di un medico in servizio presso il San Filippo Neri in seguito al decesso di una giovane ragazza giunta già in arresto cardiaco. Solidarietà per la ragazza e i familiari, ma Falconi annuncia che l’Ordine dei Medici offrirà gratuitamente l’assistenza legale e si costituirà parte civile per l’aggressione nei confronti del medico di guardia presso il nosocomio. “Il nostro primo pensiero va alla ragazza deceduta e ai suoi familiari – ha spiegato Falconi– ma, purtroppo, quello che abbiamo appreso dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale è che non si è trattato di un episodio di comprensibile agitazione del padre, sfociato involontariamente in una lesione al medico, ma di una vera e propria aggressione, non giustificabile neanche in quella drammatica circostanza. In ogni caso – sottolinea Falconi – non si può tacere che il terreno di coltura in cui pressoché quotidianamente si perpetuano aggressioni verbali e/o fisiche trovi concime nel progressivo depauperamento del Servizio Sanitario pubblico. Come non si deve dimenticare di evidenziare che tutto il personale sanitario del pronto soccorso si è prodigato a lungo per tentare di riportare in vita la giovane ragazza arrivata in arresto cardiaco”.
In merito alla mancanza di sicurezza del personale sanitario negli ospedali romani e, soprattutto nei pronto soccorso, il presidente degli Ordini dei Medici commenta: “In un periodo in cui nelle strade della Capitale vediamo così tanti punti presidiati dall’esercito è impensabile che manchi personale delle forze dell’ordine in servizio per tutte le 24 ore proprio dove sono ormai molto frequenti intemperanze e violenze. Gli stessi media non esitano a pubblicare nelle notizie su presunti casi di malasanità il nome e cognome dei medici che, come tutti i cittadini, sono innocenti sino a prova contraria. Ci piacerebbe che pubblicassero anche i casi di cittadini sempre più esasperati per i tagli al sistema sanitario, di cui diventano capri espiatori i medici e gli infermieri anche quando fanno il loro dovere con abnegazione e grande preparazione professionale. E’ un clima da caccia alla streghe, così non è possibile continuare – ribadisce Falconi –. Siamo stanchi di ripetere appelli e allarmi. Senza contare che un’ambasciata non può essere più tutelata di un luogo di cura e di emergenza sanitaria”.
Secondo Falconi, per i camici bianchi capitolini è sempre più urgente “la costituzione di un Comitato di salvezza del Servizio Sanitario Regionale”.
Quotidianosanita.it – 19 luglio 2011