L’inserzione di una scultrice che ha noleggiato un elicottero per seppellire l’amato Sky ad Olbia
MILANO – Alcuni alla morte del proprio animale domestico fanno affiggere manifesti funerari. Altri hanno, addirittura, firmato un necrologio a nome del cane quando è scomparso il «padrone».
La necessità di condividere il dolore per la rottura di questo legame particolare assume forme sempre più diverse. Potrebbe sembrare un gesto eccentrico ma è l’ultima dichiarazione d’amore per il compagno di un pezzo della propria vita. Senza magari badare a spese come ha fatto l’artista Luciana Matalon. Veneta di nascita, milanese di adozione, ha acquistato oggi una pagina intera del Corriere della Sera per urlare tutta l’angoscia per la scomparsa del suo amato gatto Sky. «Da quando non c’è più mi sento più fragile e la sua assenza è incolmabile – spiega con un filo di voce la pittrice e scultrice – perché è stato più di un compagno fedele e mi ha donato emozioni per 15 anni. Eravamo inseparabili».
Per questo motivo, per anni ha litigato con inflessibili hostess che non volevano accettare Sky nei viaggi per raggiungere le mostre allestite in Europa, America e Giappone. In Italia, alla sua produzione artistica si sono interessati critici come Vittorio Sgarbi. «Tutto ciò che ho creato negli ultimi tre lustri è stato ispirato e poi dedicato a Sky», prosegue la scultrice, «perché lui mi regalava emozioni da trasfondere nelle opere». Del resto anche l’etologo Giorgio Celli, scomparso lo scorso mese, aveva sostenuto che «guardare un gatto è come guardare il fuoco, si rimane sempre incantati. Sono stati i miei maestri di etologia. Maestri senza parole ma con gesti trasparenti; ed io, a poco a poco, sono diventato un loro ammiratore e loro complice». Proprio la stessa complicità che esisteva fra Sky e la sua «padrona». «Più che complicità direi simbiosi – argomenta, Nello Taietti, direttore della Fondazione Matalon – al punto da spingere l’artista ad affittare subito un elicottero per seppellire Sky nel giardino della sua villa a San Pantaleo, vicino Olbia, accanto a una scultura che gli aveva dedicato». La cerimonia degli addii con la pagina di oggi può dirsi completa.
Corriere.it – 13 luglio 2011