Tremonti «Ci porterà al pareggio» Il ministro: «Salva-Fininvest? Ne parlerà Palazzo Chigi» Napolitano: «Ora un vero confronto in Parlamento»
Letta: «Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto legge. Nel pomeriggio di mercoledì è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e dalla sera entra in vigore»
La manovra economica sarà «legge definitiva ai primi di agosto» ha affermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti nel corso della conferenza stampa.
Con questa manovra l’Italia riuscirà a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti presentando il provvedimento alla stampa. «Siamo totalmente convinti che quanto disposto con questa manovra ci porta linearmente e strutturalmente sul sentiero di arrivo al pareggio di bilancio. E se sei al pareggio, il debito scende automaticamente», sono le parole pronunciate da Tremonti. «L’Italia – ha aggiunto il ministro – ha una tradizione di perfetto centramento degli obiettivi di bilancio europei».
SALVA-FININVEST, «CHIAMATE LETTA»?- Il superministro non ha voluto spiegare l’accaduto sulla norma salva-Fininvest introdotta a sorpresa nel testo della manovra inviato lunedì al Quirinale. E alla giornalista di Sky che ha insistito con le domande ha replicato: « «Credo sia una riunione per discutere del testo che c’è, del resto parlerà ufficialmente palazzo Chigi. Le diamo il telefonino di Letta…» Il sottosegretario si era presentato in conferenza stampa affermando di rappresentare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
«IL TESTO USCITO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI E’ QUELLO INVIATO AL QUIRINALE» – «Ho letto tanto, ho letto di discussioni complicate, ho letto di mie dimissioni – ha aggiunto Tremonti -. Ma il testo uscito dal Consiglio dei Ministri è il testo che il ministero dell’Economia ha presentato. Il Cdm ha introdotto novità importanti, c’è stata una discussione impegnativa su molti punti, ma in generale c’è stata condivisione sull’impianto, credo sia giusto affermare il punto che il testo presentato in sede politica, ai gruppi parlamentari, e presentato qui era il testo che avevamo in mente».
LA VERSIONE DI ROMANI – Berlusconi ha chiesto al Tesoro di ritirare dalla manovra la norma salva-Fininvest sul Lodo Mondadori, dopo le polemiche degli ultimi giorni. È quanto ha sostenuto il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, secondo il quale «era una norma responsabile che prevedeva le sanzioni venissero pagate dalle aziende solo alla sentenza della Cassazione. Era una norma di civiltà». «Poi si è scatenato l’inferno -e responsabilmente Berlusconi, vero Giulio – ha aggiunto Romani all’indirizzo di Tremonti – ha chiesto al Tesoro di ritirarla»
L’ANNUNCIO DI LETTA: IL QUIRINALE HA FIRMATO- Il capo della Stato ha firmato questa mattina il testo della manovra finanziaria, ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta aprendo la conferenza stampa. Il testo sarà sulla Gazzetta Ufficiale e sarà legge dai primi di agosto.«Sono voluto venire a presentare questa conferenza, a sottolineare che non ci sono stati momenti di tensione e lacerazione e all’interno del governo, che lo ha adottato nel suo complesso» ha detto Letta anche riferendosi alle polemiche sulla norma salva-Fininvest.
LA NOTA DI NAPOLITANO – Giorgio Napolitano ha emanato il Dl approvato dal consiglio dei ministri il 30 giugno scorso «essendo stati essenzialmente ricondotti i suoi contenuti alle norme strettamente attinenti alla manovra finanziaria ed a quelle suscettibili di incidere con effetto immediato sulla crescita economica». Nella nota, il Presidente della Repubblica «rileva altresì che il decreto-legge prevede gran parte della manovra necessaria per raggiungere il pareggio del bilancio entro il 2014; per la restante parte si dovrà procedere con gli ordinari strumenti di bilancio relativi al triennio 2012-2014 e i relativi disegni di legge collegati». E ha poi aggiunto di auspicare «un vero confronto in Parlamento» tra tutte le forze politiche.
DI PIETRO: «FALSIFICATO IL TESTO INVIATO A NAPOLITANO» – «L’atto presentato a Napolitano è diverso da quello approvato in Consiglio dei ministri. Quindi qualcuno lo ha falsificato. Ci sono gli estremi perchè intervenga la procura. Chiedo a Berlusconi di venire a riferirne in Parlamento» ha affermato il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, in un’intervista a Il Secolo XIX
TAGLI A COSTI POLITICA – «Si poteva fare alla Masaniello, tutto cambi perchè nulla cambi. Ma noi seguiamo invece un percorso compatibile con la struttura istituzionale del Paese, facendo una legge che rispetta la legge» ha detto Tremonti in riferimento ai tagli ai costi della politica. Questi ultimi, ha annunciato, andranno all’8 x mille per finanziare il terzo settore.
LA CRESCITA? DIPENDE DA TUTTI «La crescita non dipende da un atto, non ha un momento istantaneo, ma deriva dall’azione collettiva di tutti. A differenza del bilancio, che dipende da un Governo e da una legge» ha detto tra le altre cose Tremonti replicando alle critiche su una manovra considerata recessiva
«Bollo in conto titoli»
PENSIONI, SACCONI APRE E TREMONTI FRENA- Il governo è pronto a modificare la norma contenuta nella manovra che blocca la rivalutazione delle pensioni di 13 milioni di cittadini, compre se quelle medio basse aveva assicurato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Ma il collega dell’Economia ha poi frenato in conferenza stampa: «Sono possibili alternative rispetto alle misure sulla rivalutazione delle pensioni e sul bollo sul conto titoli ma solo a saldi invariati».
STANGATA SUI «BOT PEOPLE» – Al netto del caso Fininvest ancora tutto da spiegare, la manovra sta sollevando forti polemiche per la stangata che attende dieci milioni di risparmiatori, anche piccoli, che saranno colpiti dalla «patrimoniale» sul deposito titoli. L’aumento progressivo del bollo d’imposta su conto titoli rischia di vanificare gli investimenti specie quelli di importi contenuti, tanto che qualcuno ha ipotizzato il rischio di fuga da Bot e Btp. L’imposta aumenterà subito da 34,2 a 120 euro e salirà a 150 nel 2013. Sopra i 50 mila euro, la tassa è destinata a salire a 380 euro dal 2013.
LA PROTESTA DELL’ANCI E DI ALEMANNO – «La manovra non assicura il governo del territorio e vanifica il percorso del federalismo fiscale», hanno detto nel corso di una conferenza stampa congiunta il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, e il vicepresidente dell’Anci, Graziano Delrio. E anzi per quest’ultima associazione la manovra è «la pietra tombale sul federalismo». La protesta ha il «pieno appoggio» del sindaco di Roma Gianni Alemanno che chiede a Berlusconi di convocare l’Anci: « La manovra presentata dal Governo non è sostenibile per i Comuni italiani»
MARCEGAGLIA: TAGLIARE LA SPESA – «In un momento complesso come questo, il nostro Paese ha bisogno di tagliare la spesa pubblica, di riequilibrare i conti, altrimenti rischia di diventare come la Grecia, anche se non siamo come la Grecia», ha affernato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, sottolineando che «tagliare la spesa non piace a nessuno, ma dobbiamo farlo
6 luglio 2011 da Corriere.it e sanita.ilsole24ore.com