È precario da decenni e, stanco della sua situazione lavorativa e oramai prossimo alla pensione, ha deciso di rivolgersi al Codacons e denunciare la condizione in cui ha sempre vissuto.
Questa la storia di M. M., insegnante di 54 anni residente a Roma, che da 1979 svolge la funzione di docente senza aver ottenuto ancora una cattedra di ruolo.
M. M. ha raccontato la sua storia al Codacons, che ha deciso di intervenire presentando una denuncia all’Ispettorato del lavoro, ipotizzando le fattispecie di «sfruttamento del lavoro», abuso di autorità su soggetto debole e appropriazione indebita di forza lavoro, e chiamando a rispondere tutti i ministri dell’istruzione che si sono succeduti dal 1979 ad oggi (in totale ben 28 ministri), chiedendo al contempo 3 milioni di euro di risarcimento danni per non aver potuto nel corso degli anni crearsi una famiglia e godere della sicurezza nel proprio futuro.
«Siamo di fronte ad un caso assurdo, che a nostro avviso può configurare un vero e proprio sfruttamento del lavoro – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Per fortuna i Tribunali di tutta Italia stanno accogliendo le richieste dei precari della scuola, come nel caso della Corte d’Appello di Firenze che pochi giorni fa ha rigettato un appello del Ministero dell’Istruzione che chiedeva la riforma della sentenza del Tribunale di Livorno che aveva correttamente riconosciuto in favore di un docente il diritto alla stipula di un contratto fino al 31 agosto anzichè fino al 30 giugno».
Il Codacons ha raccolto finora circa 2000 adesioni da parte dei precari della scuola ai ricorsi collettivi promossi dall’associazione dinanzi ai Tribunali del Lavoro, in cui si chiede al Ministero dell’Istruzione l’adozione degli atti amministrativi generali necessari ad ottenere la definitiva immissione in ruolo degli insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, e la conseguente conversione dei contratti di lavoro a tempo determinato.
Corriereadriatico.it – 2 Luglio 2011