La manovra economica si avvia al rush finale. Leggi la bozza. L’entità del provvedimento sarà di 47 miliardi, 2 per 2011, 5 per 2012, 20 per 2013 e altrettanti per 2014
IL VERTICE – L’entita complessiva del provvedimento messo a punto dal ministro Giulio Tremonti sarà di 47 miliardi: 2 per il 2011, 5 per il 2012 e 20 rispettivamente per il 2013 e 2014. Le tasse non saranno tagliate, ma «rimodulate», ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini al termine dell’incontro. Quanto al clima del vertice, il titolare della Farnesina si è detto molto soddisfatto.Nessuna polemica, dunque, e nessun processo al ministro dell’Economia (dopo le voci di dimissioni circolate e poi smentite dal diretto interessato). Tremonti, convinto di aver messo a punto «una manovra seria e responsabile», «ha recepito la richiesta di collegialità tra i ministri nelle decisioni», ha riferito sempre Frattini. Fonti di governo hanno parlato poi di un Berlusconi soddisfatto dell’intesa che si respirava durante l’incontro. Il Cavaliere ha invitato i suoi a comunicare anche all’esterno l’unità dell’esecutivo e a marciare compatti. DSiamo a un momento di svolta, è la convinzione di Berlusconi, viste le riforme strutturali che la maggioranza ha intenzione di portare avanti, in primis quella fiscale.
IL CARROCCIO – La linea del presidente del Consiglio è chiara: nessun rinvio della manovra. E altrettanto lo è l’avvertimento del leader della Lega Umberto Bossi: il governo resta a rischio fino a quando non passa il provvedimento. «Siamo riusciti – ha detto il numero uno della Lega – a ottenere la modifica del Patto di stabilità per i comuni virtuosi». Al termine del vertice, Bossi non sembrava comunque particolarmente entusiasta. «Come è andata?», gli hanno chiesto i giornalisti. Ottenendo come risposta un eloquente gesto della mano, come a dire «così così».
LEGA COSTRUTTIVA – A gettare acqua sul fuoco ci pensa comunque Angelino Alfano: la Lega, ha voluto precisare il Guardasigilli e segretario del Pdl, è stata costruttiva e ha ribadito il suo sostegno alla manovra e alla coalizione. «Tremonti ha illustrato con dovizia di particolari i contenuti» della manovra, ha raccontato anche Alfano, «e si è riaffermato nel convincimento che questa è una maggioranza che sosterrà la manovra». Il segretario politico del Pdl ha assicurato poi che nella manovra non ci saranno misure drastiche. «Si annunciano tagli draconiani e massicci interventi sulle pensioni. Tutte cose che sono infondate e non sono vere» ha spiegato.
L’OPPOSIZIONE – La manovra pensata da Tremonti non soddisfa comunque l’opposizione. «Siamo alla farsa drammatica». Se la scaglionatura in vista del pareggio di bilancio concentrerà il grosso sul biennio 2013-2014, «è una presa in giro colossale per l’Italia», dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. «La maggioranza è in panne, litiga, attacca Tremonti e non sa che pesci prendere; per farla ha bisogno di una coalizione alternativa che si concentri sulle scelte fondamentali per il Paese», è l’opinione del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. «Non è tempo di giochi o di dimissioni» gli fa eco Luca Cordero di Montezemolo, definendo «folle e irresponsabile», il «balletto» tra le diverse anime del governo. «Esamineremo voce per voce la manovra di Tremonti e alla fine diremo un sì o un no» ha promesso invece il leader Idv Antonio Di Pietro, commentando le prime indiscrezioni sulla bozza della manovra, mentre il Pd parla di provvedimento «irrealistico». Il Terzo Polo ha fatto sapere che darà il suo sostegno alle misure antideficit, ma a condizione che siano «credibili ed efficaci».
ALLARME BANCHE E CORTE DEI CONTI – Sulla delicata questione della manovra e della sua messa a punto pesa anche l’allarme banche lanciato dal Financial Times. «Il maggior rischio alla stabilità finanziaria dell’Italia è lo stato precario del suo settore finanziario» si legge su una Lex Column del quotidiano economico, secondo cui, le banche del nostro Paese pagano anche «propri difetti strutturali». Allarme anche dalla Corte dei Conti, che parla di manovra «gravosa» e avverte: la riduzione della spesa è ai limiti della sostenibilità, bisogna contenere la spesa ma non con tagli lineari, servono tagli selettivi. (corriere.it – 28 giugno 2011)
Statali: limitazioni assunzioni e a crescita stipendi
Proroga di un anno delle limitazioni nelle assunzioni della pubblica amministrazione, a eccezione di polizia e pompieri; proroga fino alla fine del 2014 della limitazione alla crescita dei trattamenti economici, anche accessori, degli statali; semplificazione delle procedure di mobilità del personale nella pubblica amministrazione. Sono alcune delle opzioni che il Governo – come si legge nella bozza della manovra – si propone di attivare «al fine di assicurare il consolidamento delle misure di razionalizzazione e contenimento della spesa in materia di pubblico impiego adottate nell’ambito della manovra di finanza pubblica per gli anni 2011-2013, nonché ulteriori risparmi in termini di indebitamento netto, non inferiori a 30 milioni di euro per l’anno 2013 e ad euro 740 milioni di euro per l’anno 2014, ad euro 340 milioni di euro per l’anno 2015 ed a 370 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016».
Tra le opzioni attivabili per via di regolamenti, figurano anche la «fissazione delle modalità di calcolo relative all’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017» e «la possibilità che l’ambito applicativo delle disposizioni» sul tetto alla crescita degli stipendi accolga una differenziazione «all’esito di apposite sessioni negoziali, in ragione dell’esigenza di valorizzare ed incentivare l’efficienza di determinati settori». E’ possibile, inoltre «l’inclusione di tutti i soggetti pubblici, con esclusione delle regioni e delle province autonome, nonché degli enti del servizio sanitario nazionale, nell’ambito degli enti destinatari in via diretta delle misure di razionalizzazione della spesa». La manovra prefigura poi «ulteriori misure di risparmio, razionalizzazione e qualificazione della spesa delle amministrazioni centrali anche attraverso la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure». (ilsole24ore.com – 28 giugno 2011)
Ministri senza stipendio e stop alla rivalutazione delle pensioni alte
Donne, aumenta l’età pensionabile. Ma Sacconi smentisce. Salute, ticket da 10 a 25 euro dall’anno prossimo
MILANO – Ticket a 10 euro dal 2012 per le prestazioni specialistiche, un anno di blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione e il congelamento fino al 2014 degli aumenti contrattuali per gli statali, esclusi la polizia e i vigili del fuoco. Stretta sulle pensioni più alte con lo stop alla rivalutazione automatica. Sono alcune delle misure contenute nella prima bozza della manovra da 43 miliardi. Il documento potrebbe venire aggiornato con il mancato aumento dell’Iva, l’azzeramento dello stipendio ai ministri dal prossimo mese di luglio e la tasse sulle transazioni finanziarie, un significativo contributo chiesto alle banche che «saranno le prime a pagare» come ha affermato il ministro Romano. Ma la misura più discussa e temuta è quella sull’aumento graduale dell’età pensionabile delle donne, ipotesi contenuta nella stessa bozza secondo indiscrezioni subito smentite dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.
TICKET – Arrivano per il 2011 per la sanità 486,5 milioni di euro. Eviteranno l’introduzione di ticket sulle prestazioni specialistiche e sul pronto soccorso. Ma «a decorrere dal primo gennaio 2012 sono confermate le disposizioni» della Finanziaria per il 2007 che appunto istituiva un ticket di 10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di 25 euro per i codici bianchi di pronto soccorso.
AGGANCIO PENSIONI-SPERANZA VITA – Dovrebbe essere anticipata al 2014 (dal 2015 previsto con la manovra 2010) l’aggancio dell’età pensionabile alle aspettative di vita. Lo si legge nella bozza della manovra. In un primo tempo si era ipotizzato un anticipo addirittura al 2013.
LA PENSIONE DELLE DONNE – L’aumento graduale dell’età di pensionamento delle donne lavoratrici sia nel settore pubblico sia in quello privato potrebbe essere portati a 65 anni nel 2020. Da gennaio dell’anno prossimo il requisito anagrafico di sessanta anni verrebbe aumentato di un anno e le lavoratrici potrebbero lasciare il lavoro a 61 anni. Tali requisiti anagrafici sono ulteriormente incrementati di un anno, a partire dal primo gennaio 2014, e poi un anno ogni biennio fino ad arrivare a 65 anni nel 2020.
BLOCCO DEL TURN OVER – Arriva la proroga di un anno del blocco delle assunzioni dei lavoratori nella pubblica amministrazione, ma la misura non scatterà immediatamente e non riguarderà la polizia e i vigili del fuoco. Il congelamento viene rimandato a un successivo regolamento. Lo stop riguarderà anche le assunzioni di nuovo personale nelle agenzie fiscali, gli enti pubblici non economici, alcuni altri enti come quelli lirici, l’Agenzia spaziale italiana, il Coni, il Cnel, e l’Enac. Attesi risparmi per circa 1,5 miliardi. Viene prorogato al 2014 anche il congelamento degli aumenti contrattuali per gli statali.
MISSIONI – per la proroga della partecipazione italiana alle missioni internazionali a partire dal primo luglio e fino al 31 dicembre verranno stanziati 700 milioni di euro.
RICORSI – Presentare ricorso presso le commissioni tributarie potrà inoltre costare fino a 1.500 euro. Per i ricorsi avanti le Commissioni tributarie provinciali e regionali, si legge, è dovuto il contributo unificato nei seguenti importi: 30 euro per controversie di valore fino a 2.582,28 euro; 60 euro per controversie da 2.582,28 e fino a 5.000 euro; 120 euro per controversie di valore superiore a 5.000 euro e fino a 25.000 euro; 250 euro per controversie di valore superiore a euro 25.000 e fino a 75.000 euro; 500 euro per controversie di valore superiore a 75.000 euro e fino a 200.000 euro; 1.500 euro per controversie di valore superiore a euro 200.000.
NORMA ANTI-BADANTE – Nella bozza arriva dal 2012 anche la norma «anti-badante», che mira a porre un freno ai matrimoni di interesse fra la colf e il pensionato. Dal primo gennaio del prossimo anno, la pensione di reversibilità «è ridotta, nei casi in cui il matrimonio con il dante causa sia stato contratto ad età del medesimo superiori a settanta anni e la differenza di età tra i coniugi sia superiore a venti anni, del 10% in ragione di ogni anno di matrimonio con il dante causa mancante rispetto al numero di 10».
FONDI IMMOBILIARI – Arrivano anche i fondi immobiliari pubblici per valorizzare il patrimonio locale. Così si legge nella bozza: «Il ministero dell’Economia costituisce una società di gestione del risparmio avente capitale sociale pari a 2 milioni per l’istituzione di uno o più fondi d’investimento al fine di partecipare in fondi d’investimento immobiliari chiusi promossi da Regioni, Provincie, Comuni anche in forma consorziata ed altri enti pubblici ovvero da società interamente partecipate dai predetti enti, al fine di valorizzare o dismettere il proprio patrimonio immobiliare disponibile», si legge nella bozza. Vi possono partecipare Fondazioni e Cassa Depositi e Prestiti. Contestualmente è sciolta e posta in liquidazione la società Patrimonio spa.
LIBERALIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI – La bozza della manovra prevede anche che: «Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore, sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore dal presente decreto». Il testo lascia aperto però uno spiraglio anche altre professioni: «Alcune professioni – si legge – possono essere esentate con regolamento da emanare su proposta del ministro competente entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge qualora, fatto salvo il principio di proporzionalità, un prevalente interesse pubblico richieda il mantenimento delle precedenti disposizioni normative».
SPENDING REVIEW – Addio tagli lineari: parte dal 2012 il processo di «spending review» «mirata alla definizione dei fabbisogni standard propri dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato». Nella bozza della manovra si sottolinea anche che «in caso di omessa trasmissione dei dati» relativi alla revisione della spesa degli enti interessati, «senza motivata giustificazione entro il termine previsto, l’amministrazione competente riduce la retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili nella misura del 2%».
Corriere.it – 28 giugno 2011