Il vertice europeo dei capi di Stato e di governo dei 27 ha nominato l’ex governatore della Banca d’Italia.
Il via libera era condizionato dall’uscita dal board dell’Eurotower di Lorenzo Bini Smaghi. Che dopo aver chiamato Sarkozy aveva annunciato il suo addio entro dicembre 2011. Pd: “Motivo d’orgoglio per Italia”
ROMA – E’ ufficiale. Dopo mesi di trattive e polemiche, i leader europei hanno nominato Mario Draghi, governatore della Banca d’italia, alla presidenza della Banca centrale europea. Draghi subentrerà all’attuale presidente Jean-Claude Trichet, il cui mandato si concluderà a fine ottobre. Ad annunciare la nomina “finale” è stato il presidente dell’Ue, Herman Van Rompuy dal suo profilo Twitter. “Il Consiglio europeo ha trovato un accordo sulla nomina di Mario Draghi come nuovo presidente della Bce”, scrive Van Rompuy sul social network. La notizia è stata diffusa anche attraverso i maxi-schermi nella sala stampa del consiglio europeo. Draghi assumerà così la guida dell’istituzione che decide la politica monetaria comune dei 17 paesi che utilizzano l’euro.
“Siamo certi che Mario Draghi saprà pienamente corrispondere alla fiducia manifestatagli dalle autorità italiane ed europee, guidando con mano sicura, in una fase difficile, l’istituzione che opera a Francoforte”, ha commentato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “La nomina ufficiale da parte del Consiglio europeo intervenuta a un giorno di distanza dal voto favorevole espresso a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo, costituisce un fatto di significato e di portata tale da non poter sfuggire all’attenzione della più vasta opinione pubblica – ha continuato il presidente della Repubblica – desidero innanzitutto esprimere la profonda soddisfazione dell’Italia, di tutte le sue forze sociali e politiche, e rivolgere il mio apprezzamento ai capi di Stato e di governo che hanno, oggi a Bruxelles, concorso a questa decisione”.
“Mario draghi appartiene a quella schiera di public servant italiani, di servitori della cosa pubblica nazionale ed europea, che nel corso dei decenni si è espressa attraverso molte forti personalità – ha detto ancora il capo dello Stato – forti per devozione all’interesse generale, per rispetto delle regole e per indipendenza intellettuale e morale, per elevata cultura, competenza specifica e professionalità. Mario Draghi ha sviluppato e mostrato queste doti nel suo lungo servizio al ministero del tesoro e infine, negli ultimi cinque anni, come governatore della Banca d’Italia, collaborando sin dai primi anni Novanta, in momenti importanti, anche all’evoluzione e al consolidamento delle istituzioni europee”.
Berlusconi: “Un successo del governo”. Le congratulazioni sono arrivate anche dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, artefice delle pressioni su Bini Smaghi 1 per le dimissioni. Il premier è soddisfatto, e l’ha sottolineato: “La nomina di Mario Draghi alla Bce è un riconoscimento alle sue doti professionali ma consentitemi di dire che è anche un successo italiano, del nostro governo e del nostro lavoro e sottolinea il ruolo importante che abbiamo in Europa”, ha detto nel corso di una conferenza stampa alla fine del Consiglio europeo. D’altro canto in questo periodo Sarkozy voleva avere la garanzia che Berlusconi avrebbe onorato l’impegno assunto di liberare il posto. Accordo che era stato annunciato ai quattro venti dopo l’ultimo vertice bilaterale italo-francese. La questione, dunque, riguardava solo il premier italiano che si era impegnato personalmente con Sarkozy a trovare una soluzione nonostante non potesse imporre nulla a Bini Smaghi, che aveva invocato lo statuto di assoluta indipendenza della banca centrale e che possiede un mandato con scadenza al 2013.
Bini Smaghi: “Governo trovi una soluzione entro l’anno”. Il vertice europeo dei capi di Stato e di governo dei 27 aveva condizionato la nomina di Mario Draghi 2alla guida della Bce all’uscita di Lorenzo Bini Smaghi dal board dell’Eurotower 3. E’ quanto prevedeva la bozza delle conclusioni del vertice, risultato di un compromesso con le richieste francesi che avevano impedito l’annuncio della nomina di Draghi già ieri. A sbloccare definitivamente la situazione è stata la doppia telefonata del banchiere fiorentino al premier francese Nikolas Sarkozy e al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: ad entrambi Bini Smaghi ha assicurato che si dimetterà entro l’anno. La mossa, come hanno confermato la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier italiano Berlusconi, ha sbloccato l’empasse sulla nomina di Draghi. Bini Smaghi, ha detto una fonte a lui vicina “non ha ancora dato le dimissioni ed è fiducioso che l’impegno del Governo italiano a risolvere il problema porterà a una soluzione entro la fine dell’anno”.
Le reazioni. La notizia dell’avvenuta nomina di Mario Draghi alla guida della Bce è stata accolta da un lungo applauso della direzione del Pd. “Non dimentichiamo – ha detto il segretario Pier Luigi Bersani – che oggi in Europa arriva un volto dell’Italia, cosa alla quale non siamo abituati negli ultimi tempi”. “Grandissima soddisfazione” è stata espressa anche dal vicesegretario Enrico Letta. “Oggi è un grande giorno – ha detto ai giornalisti a margine dei lavori – e l’Italia è più forte. Oggi si dimostra che con il ‘metodo Draghi’ l’Italia ha molto da dire all’Europa”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’Udc e dal presidente del Senato Renato Schifani: “Importante attestazione per il nostro Paese e motivo di orgoglio per tutti gli italiani”, ha detto. Per il presidente della Camera Gianfranco Fini: “In questa difficile fase della congiuntura economica internazionale la sua competenza e autorevolezza le consentiranno di interpretare con efficacia questo prestigioso incarico nell’interesse dei cittadini europei per la tutela della stabilità della moneta unica e a presidio del benessere economico continentale”. La sua sarà una leadership forte”, ha detto anche il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, salutando la nomina di Draghi. Felici si sono definiti anche la leader degli industriali Emma Marcegaglia, i segretari generali della Cgil Susanna Camusso, Luigi Angeletti (Uil), Raffaele Bonanni (Cisl).
Il futuro di Bini Smaghi. La doppia telefonata di Bini Smaghi a Sarkozy e Van Rompuy lascia aperta l’ipotesi che gli sia stata offerta la nomina alla successione di Draghi in Bankitalia, proposta che però si scontrerebbe con le candidature di Vittorio Grilli e di Fabrizio Saccomandi. Bini Smaghi potrebbe essere anche messo alla guida di qualche authority di regolazione. “Non mi sembra che vi possano essere dubbi sul fatto che Bini Smaghi sarebbe qualificato per la guida della Banca d’Italia visto il particolare incarico svolto fino ad oggi”, ha detto il premier Silvio Berlusconi. Mentre il presidente francese Sarkozy al termine del Consiglio europeo a Bruxelles ha aggiunto: “Ringrazio Lorenzo Bini Smaghi per la telefonata, è un uomo di qualità anche se avrei preferito occuparmene di meno”.
Repubblica.it – 24 giugno 2011