Far da sé. E’ l’imperativo categorico della Regione in materia di assicurazione sanitaria. Pronto un giro di vite sul fronte risarcimenti.
Una qualsiasi Usl deve rifondere un paziente del danno medico subìto? Fino a 500 mila euro l’azienda sanitaria pagherà direttamente di tasca propria. L’assicurazione interverrà solo per saldare conti superiori al mezzo milione.
Una rivoluzione firmata Domenico Mantoan, segretario regionale alla Sanità, che affonda le radici nell’aumento vertiginoso del costo della responsabilità civile per Usl ed aziende ospedaliere. Milioni di euro che se ne vanno per fronteggiare frotte di pazienti che denunciano di non essere stati curati adeguatamente. E le compagnie assicurative, forti di una medicina sempre più difensiva, fanno schizzare le tariffe. Mantoan ha deciso di chiudere i rubinetti, escogitando un piano di «auto-assicurazione» per la sanità veneta. Risparmio ipotizzato, fino a 40 milioni di euro l’anno, una boccata d’aria per i conti in rosso di palazzo Balbi. La sperimentazione del nuovo modello di gestione di quelli che in gergo si chiamano «sinistri» partirà entro fine anno. A dare il «la» alla rivoluzione assicurativa, l’azienda ospedaliera di Padova, che ha appena pubblicato un bando da 32,5 milioni di euro per la copertura della responsabilità civile per i prossimi cinque anni. Sarà capofila del progetto per la provincia. L’«auto-assicurazione» dovrebbe far risparmiare all’azienda diretta da Adriano Cestrone tre milioni di euro in dodici mesi. L’intervento dell’assicurazione sarà richiesto per risolvere le «questioni» che superano il mezzo milione di euro. Il piano è ancora in via di aggiustamento: la querelle sanità-paziente verrà gestita direttamente dall’ospedale, all’interno di una sorta di ufficio sinistri. Una «contro-assicurazione» per calmierare le spese per la copertura della responsabilità civile. La gestione autonoma della cosiddetta «ordinaria amministrazione» è destinata a rimodulare tutte le gare per la copertura assicurativa delle Usl venete. Le grandi compagnie dovranno ridurre i prezzi, a fronte di richieste meno esose delle aziende sanitarie.
Sulla carta – la decisione definitiva verrà adottata entro la fine di giugno – l’azienda ospedaliera di Padova non sarà sola a compiere il test auto-assicurativo: si ipotizza un’estensione su base provinciale, che coinvolgerà le Usl 15 (Alta Padovana), 16 (Padova ed il Piovese), 17 (Bassa Padovana) e l’Istituto oncologico veneto. L’azienda di Padova ha già sperimentato un periodo di «auto-assicurazione» e non scherza in quanto a mole di richieste di risarcimento. Le branche sanitarie più a rischio sono Ostetricia e Ortopedia. La causa più gettonata? Anziani furibondi perché nella foga delle cure i medici hanno smarrito la loro dentiera.
Il Mattino di Padova – 23 giugno 2011