E’ proseguita stamattina l’audizione della Fondazione Enpam presso la Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali.
«La Commissione di controllo sugli enti previdenziali esprime preoccupazione riguardo alla sostenibilità prospettica dell’Enpam, entro i limiti temporali di 30 anni stabiliti dalla legge», ha affermato Giorgio Jannone, presidente della Commissione di controllo di Camera e Senato sugli enti previdenziali. La Commissione, «in tutte le sue componenti politiche – si legge in una nota – ha invitato i vertici dell’ente a considerare con estrema prudenza per il futuro il ricorso ad investimenti e strumenti finanziari a rischio, anche in considerazione delle ingenti perdite sin qui registrate». «La Commissione ha poi evidenziato la necessità di ridurre le spese per consulenze che risultano, nel recente passato, particolarmente gravose. I vertici Enpam – conclude la nota – hanno infine espresso le priorie tesi in merito ai contenuti dell’esposto recentemente inviato alla magistratura».
I rappresentanti della Cassa dei medici e degli odontoiatri hanno confermato l’impegno dell’Enpam nel raggiungere l’equilibrio dei 30 anni, che non c’è ancora non perché i conti della Fondazione siano peggiorati (sono anzi migliorati) ma perché la politica nel 2007 ha cambiato le regole.
I vertici della Fondazione condividono pienamente i richiami della Commissione alla massima prudenza negli investimenti. A questo proposito, proprio venerdì 24 giugno il consiglio di amministrazione dell’Enpam approverà un nuovo modello ispirato da un lavoro del professor Mario Monti, International advisor di Goldman Sachs.
Inoltre, L’Enpam si è già detto favorevole a un nuovo e più razionale sistema di controlli. Iniziative di questo genere, a garanzia delle pensioni degli iscritti, sono nell’interesse degli stessi amministratori.
La Cassa dei medici e degli odontoiatri sottolinea comunque che, contrariamente a quanto affermato nella nota dal presidente Giorgio Jannone, l’Enpam non ha affatto subito “ingenti perdite”. Al contrario, così come è stato chiaramente confermato nel corso dell’audizione, il rischio legato a titoli derivati, acquistati prima della grande crisi economica del 2008, è stato ridotto e attualmente riguarda una porzione limitatissima del patrimonio (circa il 2,5%), con tendenza a ulteriori miglioramenti.
Il problema, così come affermato dal senatore Giuliano Cazzola, è semmai nella tenuta dei conti a 30 anni e di questo la Fondazione è ben consapevole da tempo e metterà in atto tutti i correttivi necessari.
In questo senso l’Enpam chiede al Governo e al Parlamento di riconoscere la sua peculiarità, in quanto le entrate della Cassa dei medici derivano per due terzi da convenzioni con il Servizio Sanitario Nazionale, il cui rinnovo è attualmente bloccato. Il regime di convenzione fa anche sì che i camici bianchi – a differenza degli altri professionisti – non potranno beneficiare di contributi integrativi a carico del cliente, come previsto dalla legge Lo Presti approvata pochi giorni fa. La Fondazione chiede quindi che le sia concesso un regime transitorio per raggiungere i previsti 30 anni di equilibrio con riforme graduali che non penalizzino la categoria dei medici e degli odontoiatri.
sanita.ilsole24ore.com – 22 giugno 2011