Il Governo faccia la riforma fiscale per ridurre le tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni o sarà sciopero generale.
È l’aut aut lanciato dal palco di Piazza del Popolo dai segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, in occasione della manifestazione nazionale sul fisco. «Questo è l’ultimo avviso al Governo, bisogna fare la riforma fiscale o si rischia uno scontro politico e sociale» ha detto Bonanni, convinto che le risorse per la riforma si debbano reperire dai «150 miliardi di evasione fiscale, 100 miliardi di evasione contributiva e 40 miliardi di evasione dell’Iva». Angeletti ha rincarato la dose: «Se non fa la riforma il governo se ne può andare. È ora di farla finita di prendere soldi dalle tasche dei lavoratori e dei pensionati perchè è automatico e non dà problemi. O il Governo fa questo atto di giustizia o è meglio che non sopravviva». Per Cisl e Uil quella di ieri potrebbe essere l’ultima manifestazione indetta di sabato, come fatto finora per evitare di far perdere soldi ai lavoratori: «la prossima si farà di venerdì», ha detto Angeletti, evocando il ricorso allo sciopero generale.
Mentre il segretario generale della Cgil ha sollecitato «riforme autentiche per redistribuire il reddito, intervenendo sulle rendite finanziarie e i grandi patrimoni». Susanna Camusso ha puntualizzato: «non chiediamo di tassare i bot o la prima casa, ci riferiamo, piuttosto a quel 10% che detiene la ricchezza del Paese». Ed ha bocciato l’ipotesi di spostare il peso fiscale dalle persone alle cose, diminuendo l’Irpef e aumentando l’Iva, caldeggiata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti che ha il sostegno di Cisl e Uil. «L’aumento dell’Iva sui prodotti – ha detto Camusso – significa dire a chi ha un reddito basso che dovrà spendere di più sui consumi obbligati e in questo modo ripartirà l’inflazione». Chiudendo la festa nazionale del sindacato pensionati della Cgil, Camusso ha ricordato gli «11 milioni di cittadini incapienti, terrificante espressione per definire chi ha un reddito così basso da non poter pagare le tasse. Con l’aumento dell’Iva quei redditi varranno ancora meno. E l’Iva è anche l’imposta più evasa in questo Paese».
ilsole24ore.com – 19 giugno 2011