E’ la prima sentenza pronunciata in Italia in base alla nuova legge sul traffico illecito di animali, in vigore da dicembre
Roma, 10 giu. (TMNews) – Si erano resi protagonisti di un raccapricciante smercio clandestino di cani: da ieri tornano in libertà i tre trafficanti, che erano stati arrestati a febbraio al termine di un’indagine del Corpo forestale dello Stato. Si tratta della prima sentenza pronunciata in Italia in base alla nuova legge sul traffico illecito degli animali di compagnia, la 201 del 2010, entrata in vigore a dicembre.
Durante l’immediato al tribunale di Pisoia, i tre (Alessandro Ciminelli di Pistoia, 48 anni, suo figlio Michel, 27 anni, e l’ungherese Kimitne Kovacs Zsanett, 27 anni) hanno deciso di patteggiare. Quando fu terminata l’indagine, il blitz della Forestale permise di salvare 27 cuccioli di razze pregiate. Gli animali venivano introdotti illegalmente dall’Ungheria e maltrattati.
L’indagine era partita da alcune denunce presentate da cittadini, ai quali i cuccioli erano stati venduti, tramite internet, malati. I cuccioli, si era poi appurato, non provenivano dall’allevamento dichiarato, che, anzi, non esisteva proprio. Provenivano invece, con importazione illegale, dall’Ungheria. Ai i tre condannati è stato riconosciuto il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode in commercio, tramite l’illecita introduzione nel territorio nazionale di animali da compagnia. Per loro condanne di tre anni e un mese, due anni e tre mesi, e due anni e otto mesi, rispettivamente.
La donna era l’incaricata della gestione degli annunci su internet e di tenere i contatti con l’Ungheria per trovare i cuccioli, mentre i due Ciminelli si occupavano della vendita. I tre imputati sono stati scarcerati tutti mercoledì. I giudici hanno concesso loro l’obbligo di firma, a Prato per la coppia e a Quarrata per il giovane.