Nuovi calcoli, risultati deludenti. Raggiunto l’accordo tra Governo e Anci nazionale Il Veneto guadagna più milioni di “gruzzolo” Iva ma con la redistribuzione non servirà fino al 2013
Il federalismo c’è ma col riequilibrio non cambia nulla Una cosa ora è chiara: con il federalismo municipale, per il periodo transitorio fino al 2013, si trasformano tutte le cifre ma nel risultato finale non cambia praticamente nulla. A farla da padrone sono piuttosto i tagli fatti calare dalla manovra del Governo nell’estate scorsa. Sempre sperando che restino gli unici, perché come noto si parla di un’altra manovra estiva per tenere i piedi i conti dello Stato.
SCATTA IL FONDO “DI RIEQUILIBRIO”. Come predicava ancora mesi fa a gran voce il sen. Marco Stradiotto (Pd), e come riconosceva il sen. Paolo Franco (Lega) – sono i due veneti che siedono nella Commissione bicamerale per il federalismo – al di là delle tante proiezioni c’era da fare i conti con il “fondo perequativo” (o di riequilibrio) che doveva garantire un aiuto ai Comuni meno fortunati. Ebbene, il 31 maggio alla Conferenza unificata lo Stato e i sindaci dell’Anci hanno raggiunto l’accordo sul decreto che applica le cifre per quest’anno a un totale di 6700 Comuni. Ma l’accordo impone che nessun sindaco possa perdere più dello 0,28%, e quindi si è dovuto lavorare a livellare tutti quelli che avrebbero incassato di più. Morale, da quanto riferisce il “Sole24ore” l’Ifel, l’Istituto di ricerca dell’Anci, ha calcolato che solo per 218 Comuni quest’anno ci saranno risorse in più. Dovrebbero trovarsi con i conti più o meno in pari altri 4.657 Comuni, mentre per altri 1.835 – tutti superiori ai 5 mila abitanti – ci sono appunto lievi perdite. In sostanza, a livello nazionale solo il 10% delle cifre da distribuire ha davvero seguito il federalismo municipale, tutto il resto va distribuito come “fondo di riequilibrio”.
L’IVA IN VENETO È PIÙ DEL PREVISTO. Tutti i nuovi calcoli peraltro nascono dal fatto che per ogni Comune non ci sono più i semplici trasferimenti dal Ministero. Scatta invece una compartecipazione dell’Iva, più appunto un “fondo di riequilibrio” in cui – per tre anni di fase transitoria – confluiscono tutte le altre entrate che, in base al decreto del federalismo, dovrebbe tenere per sè (gettito sui trasferimenti immobiliare, Irpef immobiliare sulle locazioni, cedolare secca). Il Ministero ha quindi ufficializzato le cifre della compartecipazione dell’Iva, e il sen. Franco ha potuto aggiornare le sue proiezioni su cosa accadrà quando, dal 2014, il federalismo sarà operativo. E il Veneto si vede ora assegnati 304 milioni di euro di compartecipazione all’Iva: 16 più del previsto). Per i 121 Comuni del Vicentino ad esempio, rivela Franco, la “torta” è di 53,7 milioni.
GUADAGNANO I COMUNI PIÙ PICCOLI RISPETTO AI GRANDI. in queste cifre ufficiali dell’Iva, segnala Franco, c’è un fenomeno di riequilibrio: «Si nota una riduzione dell’Iva per i Comuni capoluogo, che però non intacca in modo significativo il complesso delle maggiori risorse di cui godranno (dal 2014, appunto), mentre c’è un incremento del valore degli altri Comuni. È un aspetto positivo perché fornisce alle risorse un maggiore riequilibrio territoriale, a vantaggio dei Comuni più piccoli».
COSA SUCCEDE ORA. Il sito dell’Ifel, istituto dei Comuni dell’Anci nazionale, pubblica già da ieri le proiezioni di cosa dovrebbe spettare ad ogni Comune italiano, mettendo assieme la cifra di compartecipazione dell’Iva più quella del “fondo sperimentale di riequilibrio”. Il grafico qui sopra – del tutto sperimentale – prova a mettere a confronto quindi tre cifre: i trasferimenti ottenuti nel 2010 dai Comuni, e cioè le cifre prima della manovra dei tagli fatta scattare dal Governo per far reggere i conti dello Stato; quelli “pre-federalismo” previsti per il 2011 (le cifre sono tratte dalle tabelle elaborate dal sen. Franco); e infine le cifre che risultano attualmente al sito dell’Ifel e che sarebbero le cifre che verranno effettivamente distribuite a ogni sindaco. A sorridere, da quanto emerge, sarebbero pochi Comuni. I conti andranno comunque verificati. Stando a quanto apparso sui quotidiani nazionali, comunque, almeno per ora ad avere risorse in più saranno solo i Comuni fortemente turistici come ad esempio Rosolina (Rovigo).
Il Giornale di Vicenza – 3 giugno 2011