Roma, 1 giugno (Il Velino) – “Prima un decreto correttivo per cancellare la concertazione nel settore pubblico a scapito della ‘mera informazione’, poi la promessa alle organizzazioni firmatarie dell’accordo separato del 4 febbraio di modificare il testo, infine la presentazione del decreto correttivo del decreto legislativo 150/2009 senza alcuna modifica: imperterrito il ministro Brunetta prova a dimostrare che la sua riforma non è fallita”.
Lo denuncia in una nota la Cgil sostenendo che “nonostante le promesse fatte alle organizzazioni firmatarie dell’accordo separato dello scorso 4 febbraio, è stato presentato in Parlamento lo schema di decreto correttivo del decreto legislativo 150 del 2009 (riforma Brunetta) senza variazioni rispetto al testo già noto”. Con il decreto correttivo, ricorda il sindacato, “abbiamo nei giorni scorsi denunciato come si tenti di ostacolare l’opera della magistratura che in sempre più numerose sentenze ha riaffermato il ruolo dei contratti collettivi vigenti in tema di relazioni sindacali. Ora con lo schema di decreto si tenta una ardita ‘interpretazione/correzione’ con la quale il sistema di relazioni sindacali previsto dal decreto, ovvero la mera informazione a scapito della concertazione, si applicherebbe da subito. E il tanto sbandierato Accordo quadro sulle relazioni sindacali contenuto nell’Accordo separato di febbraio? I firmatari di quell’accordo non hanno nulla da dire?”.
Inoltre, prosegue la Cgil, “si legge nella documentazione presentata in Parlamento che vi sarebbe stata ‘una consultazione con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative’ ma per quanto ci riguarda ciò è falso. In tale senso abbiamo scritto una lettera al presidente della Camera e ai presidenti delle commissioni Lavoro e Affari costituzionali”. Così come, prosegue la nota, “non corrisponde al vero l’affermazione relativa al parere favorevole da parte della Conferenza Unificata che invece ha condizionato il suo parere favorevole a modifiche che il testo presente in Parlamento non contiene. Per quanto ci riguarda – conclude la Cgil – vanno avanti i ricorsi in sede giudiziaria e tutte le attività negoziali portate avanti con le relazioni sindacali previste dai Ccnl vigenti”.