Secondo un’indagine, vengono vessate anche per esser messe in cattiva luce, ma molte non ne parlano
MILANO – Allarme donne medico: quasi una su quattro confessa di aver ricevuto offese od offerte sessuali inopportune. Il 4% confessa di aver subito violenze fisiche. Un dato enorme considerato che, in assoluto, tra le donne italiane la percentuale è pari al 2,1%. È il quadro che emerge dal rapporto «Donne medico: indagine su lavoro e famiglia, stalking e violenze, realizzato dall’Ordine dei medici della provincia di Roma, che conta oltre 15 mila donne iscritte. Il campione esaminato (1.597 unità) corrisponde quindi a circa il 10% del totale delle iscritte.
LA META’ SUBISCE MOLESTIE -I risultati dell’indagine parlano chiaro: quasi la metà delle donne medico (46,4%) afferma di aver subito molestie in generale. Addirittura tra le «over 65» solo il 25% dichiara di non aver subito un qualche tipo di violenza. Per il 6,8% delle donne l’episodio di molestia è avvenuto negli ultimi 12 mesi, per il 24,7% negli ultimi tre anni e per il 68,5% oltre tre anni fa. Nel 57,5% dei casi si tratta di episodi sporadici, nel 30,6% di casi ripetuti e nell’11,9% di episodi molto frequenti. Ad essere più spesso vittime sono soprattutto le donne dai 35 ai 54 anni, le nubili e le separate o divorziate. La gran parte delle molestie si verificano sul posto di lavoro. Non a caso nella maggior parte dei casi (41%) il molestatore è il datore di lavoro o un superiore. Seguono un estraneo (23,7%), un collega (25,4%), un amico (4,1%), compagni o fidanzati (3,2%).
I MOTIVI – Alla domanda di indicare il motivo dell’ultima o più importante molestia subita, le donne medico intervistate hanno risposto così: nel 27,9% dei casi il molestatore voleva attrarre l’attenzione della donna, mentre nel 20,6% voleva metterla in cattiva luce. Naturalmente le molestie hanno ricadute sul comportamento delle vittime: il 34,9% delle professioniste ha cambiato il suo modo di fare sul luogo del lavoro, il 17.7% ha assunto atteggiamenti difensivi e il 14,3% ha dovuto cambiare le proprie abitudini di vita e di lavoro. Oltre ai comportamenti, le molestie impattano sulla salute psichica delle donne. Quasi il 40% si trova in uno stato generale di stress, circa il 27% teme di vivere altre esperienze analoghe e sviluppa maggiore aggressività, il 17% circa vive in uno stato d’ansia e panico ed è preoccupata per la propria sicurezza personale. Un 17,4% vive a seguito delle molestie subite una vita più solitaria essendosi isolata dalla vita di relazione e il 10,2% dichiara di perdere giorni di lavoro. Circa un quarto delle donne medico che hanno subito violenze ne parla, chiedendo aiuto, soprattutto ai familiari, ai parenti e agli amici fidati. Ma la maggioranza non ne parla con nessuno (43,8%). Solo il 10,2% si rivolge ad un legale, alle forze dell’ordine (7,5%) o a uno psicologo (7,4%). Le donne vittime, in sostanza, tendono a non esternalizzare la molestia.
PENALIZZATE SUL LAVORO – Prendendo in esame solo la sfera professionale, l’indagine rivela che oltre la metà delle donne medico (52,8%) afferma di vivere condizioni disagevoli. Le donne in camice rosa che sono state penalizzate sul lavoro (difficoltà ad ottenere promozioni, incentivi e riconoscimenti) sono il 50,4% rispetto al 26% delle donne italiane. Il 13,5%, rispetto al 7,6% delle donne italiane, dichiara invece di aver subito sanzioni e controlli immotivati. E ancora: il 34,8% afferma di aver avuto problemi creati da altri nell’interagire con i colleghi con cui in precedenza andava d’accordo, rispetto al 17,1% delle donne italiane. E il 42,8% delle professioniste dichiara di essere stata esclusa da riunioni e informazioni. Le molestie possono anche degenerare in veri e proprie aggressioni. Il 4% delle donne medico dice aver subito violenze fisiche, rispetto al 2,1% delle donne italiane. Si tratta in maggior percentuale di donne anziane – che confessano di aver subito aggressioni in passato – o tra i 35 e i 44 anni e vedove (quasi 4 volte in più delle altre). Un dato, questo, significativo. Emerge infatti chiaramente che le aggressioni fisiche ai ‘camici rosá sono il doppio rispetto a quelle subite dalle donne italiane.
UN PROFONDO DISAGIO – «Gran parte dei risultati dell’indagine – sottolinea il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Mario Falconi – purtroppo dimostrano che era oltremodo opportuno esplorare il microcosmo delle donne medico, perché gli attacchi subiti alla qualità della prestazione professionale, all’immagine sociale, alla relazione sociale e le violenze fisiche si attestano su percentuali sensibilmente maggiori rispetto alle altre donne italiane». Per Falconi, «l’analisi ha fatto emergere un profondo disagio di lavoro e di relazioni che le donne medico subiscono sia all’interno sia all’esterno dell’ambito lavorativo e quello che è più sconcertante – conclude – è che le discriminazioni, le vessazioni e le violenze vengono esercitate soprattutto verso le donne più fragili, che non possono ricorrere alla protezione dell’ambiente sociale e familiare». (Fonte: Adnkronos Salute- 31 maggio 2011)