«Le aziende agricole che fanno vendita diretta aumentano il loro fatturato del 20%». Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Verona, non parla solo di un progetto culturale e ambientale, quando descrive i mercati a chilometro zero di Campagna Amica.
Piccioni, in un convegno all’Accademia di Agricoltura Scenze e Lettere di Verona, puntualizza l’aspetto economico del progetto, nato nel 2008 grazie ad una legge della Regione Veneto: «È un vantaggio per i produttori, che vedono un aumento delle vendite e dell’incasso, perché nella grande distribuzione, su un euro di spesa solo 17 centesimi vanno al produttore. E poi ci guadagna anche il consumatore: gli ingredienti di un pasto medio giornaliero hanno percorso 1900 chilometri e la logistica incide del 35% sul costo medio di un prodotto».
Il risparmio di entrambe le parti giustifica quind! i il proliferare di mercati a chilometro zero: 4122 i punti vendita in Italia, 31 a Verona di cui 7 in città (a Borgo Roma, Borgo Venezia, San Michele Extra, Borgo Milano, Borgo Trento, Santa Lucia e Montorio). E ancora, 400 punti vendita aziendali di cui il 50% vende vino e olio e l’altra metà salumi, ortofrutta, miele. «Sono aziende che ci mettono la faccia, la firma, ma che devono rispondere a requisiti per precisi», puntualizza Piccioni, «per questo sono sottoposte a continui controlli da parte di apposite commissioni».
Ogni mercato è visitato in media da 3mila clienti, specie nei fine settimana: da una ricerca realizzata nei mesi scorsi da Coldiretti, il consumatore medio appartiene ad una fascia d’età che va dai 35 ai 54 anni, ha una scolarità media e uno stato socio economico medio o medio-alto. Dall’analisi è emerso che spende 96 euro per prodotti alimentari e 26 euro nei mercati di Campagna Amica: cerca soprattutto frutta a verdura, in misura minore salumi e formaggi. Sceg! lie questi punti vendita spinto dalla volontà di mangiare cibi sani, raccogliere informazioni su ciò che mangia ed essere rassicurato su quanto porta in tavola. E il 75% dei consumatori sono soddisfatti dai mercati a chilometri zero.
«Questi punti vendita sono la risposta all’esasperazione del mercato», commenta Filippo Moroni, responsabile del Servizio economico di Coldiretti Verona, «a ogni stagione noi possiamo mangiare qualsiasi tipo di frutta o verdura coltivata in ogni parte del mondo. È il cosiddetto “contro stagione” che rappresenta un danno per l’agricoltura appunto di stagione, definendone il prezzo. Il consumatore» continua Moroni, «è attratto dalle novità in qualsiasi mese dell’anno ma rischia di non conoscere più il gusto del pomodoro di giugno maturato in pieno sole e non in serra con forzatura del ciclo produttivo».
«Il mercato esasperato dalla grande distribuzione», aggiun! ge Piccioni, «avende prodotti di qualità medio bassa sullo scaffale e ha prezzi elevati perché i prodotti devono viaggiare anche per più giorni spesso su strada. Se i prezzi aumentano, di conseguenza calano i consumi. Non mi stupisce che la grande distribuzione stia iniziando a bussare alla porta dei mercati a chilometro zero: si sta avvicinando a noi», conclude Piccioni, «per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori».
larena.it – 20 maggio 2011