«Niente sconti, chi ha truffato paga» Spazi per gli allevatori che vogliono mettersi in regola.
Dove non sono riusciti due ministri del Nord (Zaia e Galan) conta invece di farcela un ministro meridionale. Saverio Romano infatti è deciso ad avviare verso una conclusione la annosa e travagliata questione dei Cobas del latte. Una pattuglia di irriducibili che non si sono messi in regola con il pagamento delle vecchie multe nonostante due piani di rateizzazioni.
Il ministro ha annunciato di aver aperto un tavolo con i Cobas con un obiettivo preciso. «Convincerli» a pagare, aderendo alla rateizzazione. E per questo ha annunciato, in occasione dell’assemblea della Confagricoltura, di essere disponibile a presentare un decreto che riapra i termini della legge 33/2009 firmata dall’ex ministro Zaia. Il ministro non ha voluto riaprire con i Cobas l’ennesimo contenzioso. Niente muro contro muro, ma – come lui stessa l’ha definita – «moral suasion».
E quali sono le armi che ha sfoderato per vincere la diffidenza degli allevatori? Quella di dichiararsi pronto a prendere in considerazione i rilievi mossi sulle modalità di pagamento e sui conteggi. Romano, insomma vuole vederci chiaro. Non ha bocciato tout court le contestazioni. «Ho aperto un tavolo di discussione con i Cobas del latte perché alcuni lamentano l’inesattezza delle sanzioni loro comminate, questa nostra attività di verifica – ha spiegato il ministro – porterà alla sottoscrizione della rateizzazione e a far ritirare i ricorsi promossi». E secondo il ministro il primo incontro che si è svolto il 6 maggio scorso ha aperto buone prospettive.
Il titolare del Mipaaf ha comunque chiarito che non ci saranno spazi per i furbi e chi ha truffato dovrà pagare, «ma – ha aggiunto – c’è anche chi ha lavorato con i calli alle mani e non deve essere trattato come un delinquente o un criminale». Restano certo le ingiunzioni di pagamento di Equitalia a cui l’Agea già da qualche mese ha trasmesso tutte le carte.
La presa di posizione del Mipaaf arriva quasi alla vigilia della scadenza (30 giugno) della seconda proroga per il pagamento della prima rata della rateizzazione varata con la legge 33/2009 e della settima rata dell’operazione della 119/2003. Si ricorda infatti che per effetto di due proroghe, l’ultima con il «milleproroghe», le scadenze non sono state rispettate.
Ora con l’ipotesi di riaprire i termini si potrebbe dover procedere a un ulteriore slittamento. In ballo, secondo gli ultimi dati Agea, ci sono 541 produttori che non hanno aderito ad alcuna rateizzazione per un importo inizialmente calcolato in 73 milioni e poi, per effetto delle sospensive giudiziarie, ridotto a circa 50 milioni. Ma questo obbligherebbe a fare ancora una volta i conti con la Ue che ha già richiamato l’Italia al rispetto degli impegni.
Si ricorda infatti che Zaia aveva ottenuto l’aumento di quote per gli splafonatori pronti a mettersi in regola. Le nuove quote sono state agguantate, ma i patti non sono stati rispettati da tutti. Mentre le organizzazioni agricole da tempo chiedono il rispetto delle regole. La partita latte era stata risollevata dalla Lega che aveva chiesto l’audizione dei Carabinieri del Mipaaf autori di due relazioni. Una condivisa con la filiera e che sostanzialmente approvava il sistema del prelievo, l’altra pubblicata a sorpresa gli ultimi giorni della presenza di Zaia al ministero e che invece ribaltava il «teorema» multe. L’audizione alla Camera non c’è mai stata, ma a sparigliare le carte ci ha pensato il ministro che ha riaperto la partita.
Agrisole 20-26 maggio 2011 – © RIPRODUZIONE RISERVATA