Via libera dell’Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sul Def, il Documento di economia e finanza, che ha sostituito il Dpef nella programmazione economica del governo. I voti a favore sono stati 145, i contrari 117, le astensioni 3.
La scorsa settimana l’ok era arrivato dall’Aula della Camera. Ma è duro il giudizio delle regioni, che al termine della conferenza Stato Regioni, danno un «parere più che negativo» sul Def e attendono «con l’urgenza garantita dall’accordo siglato sul federalismo» l’atto che dà risorse per 425 milioni al trasporto pubblico locale.
«Se questo è federalismo – ha detto il presidente della conferenza dei Governatori, Vasco Errani – è ora che si torni al centralismo». «Tutte le volte che si fa un passo avanti si rischia di farne due indietro».
Le critiche delle Regioni
Sono tre le critiche di fondo che le Regioni muovono al provvedimento. Oltre alla mancanza di un atto che stanzi le risorse per il trasporto pubblico locale, Errani sottolinea: «Non c’è traccia dell’accordo sulla revisione della manovra» varata prima dell’estate e poi confluita nella legge di stabilità che contiene «tagli insostenibili e che va rivista per avviare il federalismo». In più, prosegue, non c’è traccia «della fiscalizzazione del trasporto pubblico locale. Altro cardine dell’accordo».
Ok bicameralismo decreto Sud
Intanto oggi la commissione bicamerale per il federalismo ha approvato il decreto che riforma i fondi Fas per il Mezzogiorno. A votare a favore del provvedimento sono stati i gruppi della maggioranza, mentre il terzo polo si è astenuto, poichè è stato accolto un suo emendamento. Voto contrario invece del Pdl e dell’Idv. Dall’emendamento del Terzo polo, su cui la Lega si è comunque astenuta, è stato espunto l’ancoraggio del complesso dei fondi al Pil, che avrebbe costituito un vincolo di finanza pubblica per quanto riguarda le risorse da destinare al Sud. Vincolo su cui erano contrari la Lega e anche il ministero dell’Economia. «Alla fine il buon senso ha prevalso”, ha commentato Enrico La Loggia, presidente della bicameralina. Il decreto passa ora al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.
Ilsole24ore.com – 5 maggio 2011