Maggio sarà un mese di «tavoli» per il travagliato settore della farmaceutica. Al ministero dello Sviluppo ripartirà il confronto con imprese e sindacati per il rilancio dele politiche industriali di settore.
Mentre Governo e Regioni riallacceranno con l’intera filiera di settore (industrie, farmacisti, grossisti) il confronto sul controllo della spesa e sulle modalità di assistenza per i cittadini. Due partite che si intrecciano l’una con l’altra. E che intanto devono fare i conti con l’ultima stangata a carico degli italiani: i ticket scattati quasi dappertutto dopo il ribasso del prezzo di rimborso a carico dello Stato sui farmaci fuori brevetto, i generici (o equivalenti) e i farmaci originator dei generici.
A una settimana dal via del taglio dei prezzi deciso dall’Aifa, per i cittadini la schiarita è soltanto parziale. I ribassi all’ingiù verso il nuovo prezzo di riferimento da parte delle industrie stanno arrivando, ma ancora al contagocce. A ieri per il 60% delle 529 categorie terapeutiche omogenee esisteva almeno un prodotto allineato al prezzo di rimborso: in quel caso il cittadino può contare sulla gratuità. Ma gli originator frenano ancora. E anche tra i generici risultavano comunque differenze da pagare, da poco meno di 20 centesimi fino a 8 euro (e anche oltre) a confezione. Ticket che sono ben più alti per chi continua a scegliere i farmaci griffati che in genere in massa stentano a ridurre i listini. Una situazione che viene data in continuo movimento e che si assesterà definitivamente tra una decina di giorni. Solo a quel punto si potrà fare un quadro esatto della situazione e, dunque, del livello di pagamento dei farmaci che resterà a carico degli assistiti.
È anche sullo sfondo di questa improvvisa massa di mini o maxi ticket, che solo la Toscana finora sta frenando, che il settore farmaceutico nel suo complesso sta cercando di riannodare le fila di una situazione particolarmente complessa per tutti gli attori della filiera. Industrie e sindacati a metà maggio riprenderanno al ministero dello Sviluppo il dialogo col Governo sul rilancio delle politiche industriali del settore: occupazione, difesa del marchio e dei brevetti, politiche di incentivazione della ricerca sono i punti punti in agenda. A cominciare dal bonus per investimenti in R&S di cui s’è parlato anche al vertice di mercoledì di tutto il settore del farmaco col ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Non meno complicato è però l’altro tavolo, previsto dal Patto per la salute, che sta per ripartire dopo quasi un anno di silenzio. E qui la partita della spesa – non esclusi i tagli dell’ultima manovra Aifa – è in primissimo piano. Tutte le parti in causa hanno precise richieste e obiettivi non esattamente coincidenti. Il ministero della Salute spinge per aumentare il grado di innovatività dei farmaci da garantire ai cittadini. I governatori, oltre al cruccio politico di gestire l’ultima stangata sui farmaci fuori brevetto per i loro elettori, sono alla ricerca di una via d’uscita dal deficit miliardario della spesa farmaceutica ospedaliera, stimato in 2,6 miliardi per il 2011. Le industrie vogliono evitare nuovi tagli e chiedono politiche regionali coese e non diametralmente opposte l’una dall’altra. Le farmacie spingono per discutere di convenzione e remunerazione dopo la manovra estiva del 2010, mentre temono sempre più che rispuntino le liberalizzazioni con la vendita nelle parafarmacie anche dei farmaci della classe C con ricetta.
Sanita.ilsole24ore.com – 23 aprile