Sassari – Per la prima volta da quando è scoppiato il caso del canile di Li Gadduffi, l’Amministrazione comunale di Sassari ha inviato una nota stampa in cui spiega i motivi delle scelte compiute.
Il Comune coglie inoltre l’occasione per alcune puntualizzazioni su notizie circolate nelle ultime ore in merito a un presunto intervento da parte della Task force attivata dal Ministero della Salute – Dipartimento della tutela Animale per il trasferimento dei cani. L’Amministrazione diffonde un dato importante per chi in questa storia ha lasciato da parte le polemiche e si è concentrato sulla sorte dei cani: molti di loro sono stati adottati e regolarmente microchippati a nome dei nuovi proprietari. Ecco di seguito il testo della nota:
«La situazione del canile abusivo de Li Gadduffi non poteva essere più sostenuta. Le condizioni, davvero inaccettabili, nelle quali sino a ieri erano costretti a vivere i cani ospitati all’interno della struttura non potevano essere più tollerate. All’interno del canile non esiste un impianto di smaltimento dei rifiuti né approvvigionamento idrico diretto. Gli spazi dei box sono estremamente ridotti e totalmente insufficienti ad ospitare le bestiole. In condizioni climatiche sfavorevoli, pioggia e vento, la situazione si aggrava ulteriormente perché i cani sono costretti a vivere nel fango, non essendo presenti coperture adeguate. A fronte inoltre della nota inviata lo scorso 15 aprile dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato all’Igiene, Sanità e Assistenza sociale, con la quale si chiedeva al Comune di Sassari di provvedere all’immediato trasferimento degli animali, l’Amministrazione comunale ha provveduto ad emettere specifica ordinanza e a organizzare il trasferimento dei cani.
Nessuna deportazione dunque ma un atto dovuto e necessario proprio a tutela del benessere degli animali, organizzato e programmato per tempo. Il presunto intervento della Task force per la tutela degli animali d’affezione del Ministero della Sanità, indicato nel comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio dall’ufficio stampa del Ministero, non ha condizionato in alcun modo il trasferimento dei cani. La lettera a firma del direttore generale del dipartimento è stata inviata via fax all’Amministrazione comunale di Sassari solo ieri mattina e nel momento in cui l’intervento relativo al trasferimento era già in corso e ampiamente programmato.
Appositi box di grandezza variabile forniti di apposito separatore mobile sono stati adoperati durante il trasferimento affinché venisse rispettato lo stesso abbinamento dei cani presenti nei box nel canile, in modo da evitare traumi legati a separazioni o nuovi abbinamenti; è stato allestito all’esterno del canile un gazebo con apposita pedana in cui potessero essere effettuate le operazioni di riconoscimento e microchippatura degli animali ad opera del servizio veterinario dell’Asl di Sassari; è stato inoltre previsto l’intervento di un’ esperta comportamentalista della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari e delle guardie zoofile; é stato infine programmato l’intervento degli operatori del servizio di taxi dog a maggiore tutela del trasferimento degli animali dal box del canile al gazebo per la microchippatura prima, e sul mezzo di trasporto dopo.
Tutte le operazioni hanno avuto inizio solo in seguito alla disponibilità da parte dei volontari del canile di Li Gadduffi.
Ieri mattina 51 dei 268 cani ospitati a Li Gadduffi sono stati regolarmente trasferiti presso il canile privato cittadino City Dog. Questa mattina altri 29 cani sono stati invece spostati nel canile comunale di Arzachena in Gallura, mentre dal 28 aprile 130 cani verranno trasferiti nella nuova struttura privata di Campanedda: a quella data l’iter relativo alle necessarie autorizzazioni per l’apertura della struttura sarà concluso. Nel frattempo molti dei cani ospitati sono stati adottati e regolarmente microchippati a nome dei nuovi proprietari.
sassarinotizie.com – 19 aprile 2011