«Auspico che fin dai prossimi giorni, pian piano, le industrie inizieranno ad adeguare i listini dei loro farmaci al nuovo prezzo di rimborso e che la situazione si normalizzerà»
Guido Rasi, 57 anni, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), esprime un cauto ottimismo sulla possibilità che per i cittadini si azzeri, o almeno si attenui, il caro-ticket scattato venerdì sui prezzi dei farmaci fuori brevetto. Ma – come aggiunge Rasi anche in un ampio intervento sul prossimo numero del settimanale «Il Sole-24 Ore Sanità» – la farmaceutica non può sopportare altri tagli. Nel settore s’è raschiato il fondo del barile: in sanità si può “colpire” altrove.
Professor Rasi, le industrie non abbassano i prezzi dei farmaci off label e i cittadini pagano. Che farà l’Aifa?
L’Aifa monitora continuamente la situazione e da domani intensificheremo ancora tutte le verifiche necessarie. Assogenerici ci ha assicurato che per la maggior parte delle imprese ci sarà rapidamente un adeguamento ai nuovi prezzi di rimborso. Credo che i disagi saranno solo temporanei.
Ma le imprese sono scettiche: a quei livelli di prezzo, sostengono, non ce la faranno mai a stare sul mercato.
Le maggiori difficoltà a ridurre i prezzi le industrie possono averle forse sui prodotti a costo più basso. Effettivamente, e l’abbiamo detto fin dalla manovra del luglio scorso, esiste un problema di volumi di vendita per i generici. Ed è questa infatti la nostra preoccupazione. In Italia abbiamo prezzi allineati o più bassi che in Europa, ma per volumi siamo molto indietro. Per questo stiamo lavorando a un accordo con le aziende produttrici. Già lo sapevamo e con le liste di trasparenza abbiamo già cercato di dare le prime risposte. Faremo di più.
Intanto, ripeto, i cittadini pagano. E tanto più in tempi di crisi, le stangate sui farmaci, mini o maxi che siano a seconda del medicinale, non le prendono certo bene.
Io credo e auspico che pian piano fin dai prossimi giorni la situazione inizierà a normalizzarsi e che il mercato si assesterà. Anche perché per i farmacisti esiste un problema di smaltimento delle scorte. Domani avremo una prima verifica e sono sicuro che riusciremo a ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Se ci fossero problemi di tempi, continueremo a cercare un accordo.
Le industrie dicono: tutte le manovre in sanità colpiscono solo noi, ci usano come un bancomat. Che ne pensa?
La spesa farmaceutica territoriale ha dimostrato negli ultimi anni di essere sotto controllo. Nonostante questo la situazione congiunturale ha continuato a richiedere il reperimento di risorse soprattutto alla filiera del farmaco senza che vi fossero margini tali da garantirne la sostenibilità e senza inquadrare gli interventi in un contesto di politica industriale. L’Aifa, per la propria missione, ritiene che non possano essere trascurate le preoccupazioni per le ripercussioni sul settore produttivo e occupazionale della farmaceutica. Ecco, credo che in sanità esistano altri capitoli di spesa su cui intervenire, se serve, senza incidere sul sistema produttivo del Paese.
Il Sole-24 Ore – 18 aprile 2011