VENEZIA. «Se chiediamo sacrifici ai dipendenti delle Usl e ai cittadini, che devono pazientare in lista d’attesa e contribuire a sostenere il costo delle prestazioni, non possiamo tollerare che ingenti patrimoni immobiliari delle nostre aziende sanitarie siano inutilizzati o malgestiti. Chiediamo di conoscere i dati relativi alle locazioni dei beni immobili facenti parte di questo patrimonio pubblico».
Parole e musica di Leonadro Padrin, presidente della V commissione che si occupa di sanità, messe nero su bianco in una lettera al segretario regionale Domenico Mantoan, capo di stato maggiore del sistema sanitario veneto. La commissione vuole conoscere «in particolare a quali soggetti siano stati dati in locazione gli immobili e a quali canoni». Fuori i nomi, in poche parole.
E’ la dichiarazione ufficiale di guerra a Toni Padoan, direttore generale dell’Usl 12 Veneziana. Direte perché proprio lui, se le Usl venete sono 21, più 2 Aziende Ospedaliere fa 23, più l’Iov, Istituto oncologico veneto, fa 24. Perché l’Usl Veneziana batte tutte le altre in fatto di patrimonio immobiliare e in valore del medesimo, trattandosi di immobili che insistono in Venezia città unica al mondo. E perché sulla pubblicazione degli elenchi Padoan finora ha tirato il freno a mano: era propenso a considerarli dati sensibili, riservandosi di valutare gli aspetti della privacy che verrebbero compromessi dalla pubblicazione. Nessuna esitazione ha avuto invece Giovanna Cecconi presidente dell’Ire, l’ex Opera Pia titolare di ben 709 immobili (abitazioni, negozi, magazzini, ecc.) nel centro storico. Nei giorni scorsi, a richiesta del Comune, Giovanna Cecconi ha consegnato nelle mani del vicesindaco i nomi degli inquilini e l’importo dei canoni. «Non si tratta di dati sensibili – conferma – il Garante ha già risolto il problema in favore della pubblicazione, come dimostra il caso del Pio Albergo Trivulzio di Milano».
Insomma la trasparenza della gestione immobiliare è diventata materia di scontro politico a Venezia, ma ostinarsi a difendere la privacy può diventare molto pericoloso: si rischia di essere scambiati per gente che ha qualcosa da nascondere. Poteva uno come Toni Padoan farsi prendere in castagna? A mossa d’attacco, contromossa adeguata: il direttore generale dell’Usl 12 informa che ha risolto il conflitto con la privacy. Consegnerà gli elenchi al presidente della giunta regionale e al sindaco di Venezia. Quando? «Subito. Saranno loro a decidere che tipo di pubblicità dare».
Gli rimarrà da chiarire la prassi con la quale l’Usl 12 ha individuato gli assegnatari: non sempre sono stati utilizzati bandi o avvisi pubblici. Fino al 31 dicembre 2007 la gestione era affidata all’Ater, poi è subentrata Venezia Salute srl.
Renzo Mazzaro – La Nuova -Il Mattino – La Tribuna – 9 aprile 2011