VENEZIA. Negli ospedali i camici bianchi scarseggiano sempre più e il Veneto prova a correre ai ripari richiamando in servizio i medici andati in pensione.
Un pesce d’aprile a scoppio ritardato? No, è quando prevede una delibera della Regione, messa a punto dallo “zar” della sanità di Palazzo Balbi, Domenico Mantoan, d’intesa con i sindacati di categoria.
Nel concreto, ai professionisti ospedalieri in quiescenza, di età non superiore ai settant’anni, sarà chiesta la disponibilità a tornare in reparto con un impegno full time o part time, regolato da contratti innovativi: tirate le somme e raccolte le adesioni, l’elenco dei “volontari” sarà posto a disposizione delle Usl, a cominciare da quelle più sguarnite sul fronte dell’organico.
Il provvedimento, che non trova precedenti in Italia, è dettato da una valutazione oggettiva. Attualmente, la rete ospedaliera veneta conta circa 7 mila medici ma nel prossimo triennio un migliaio di loro lascerà il servizio per raggiunti limiti d’età. Problematico sostituirli con giovani leve, perché, spiegano gli esperti di Palazzo Balbi, le scuole mediche di specialità post-laurea (a numero chiuso) riflettono gli standard europei di fabbisogno – che è inferiore a quello italiano dove l’indice di ospedalizzazione e il numero di posti letto superano la media della Ue – e perciò sfornano un numero di medici insufficiente a garantire il turn over. Una tendenza che va accentuandosi un po’ ovunque (l’ha segnalato di recente anche l’Ordine della Lombardia) e che in alcuni ambiti, quali il servizio pediatrico, diventa allarmante.
Di qui l’avvio dell’operazione di “rientro”, agevolata dal fatto che in molti casi i medici coinvolti hanno varcato la soglia della pensione in età piuttosto “verde”: «C’è un grande patrimonio di esperienza e di professionalità al quale attingere», commenta Mantoan «e siamo fiduciosi che la nostra proposta sarà valutata con interesse».
I primi sondaggi informali condotti tra i professionisti a riposo sembrano confermare la sua previsione: così, nelle prossime settimane, ultimata la stesura delle clausole contrattuali, l’assessore alla sanità Luca Coletto sottoporrà il provvedimento all’approvazione della giunta veneta. Scontato l’assenso, sarà indetto il bando.
La nuova di Venezia e Mestre – il Mattino di Padova – la Tribuna di Treviso
6 aprile 2011