Dal 21 marzo in vigore la legge che obbliga al tentativo di mediazione prima di potersi rivolgere a un giudice ordinario. Liti e denunce contro ospedali in aumento
Il 21 marzo entra in vigore la legge che rende obbligatori i tentativi di conciliazione nella giustizia civile. In sostanza, in presenza di una lite qualsiasi, i cittadini dovranno cercare di risolverla facendo ricorso a un soggetto mediatore “autorizzato” dal ministero della Giustizia e solo in assenza di accordo potrà rivolgersi al giudice ordinario. L’obbligo riguarda anche le liti tra il cittadino e la sanità.
Il paziente che contrae un’infezione in ospedale, ad esempio, se intende fare causa all’ospedale o alla Asl interessata, dovrà obbligatoriamente cercare di avere giustizia passando prima per il tentativo di conciliazione. Il “mediatore” potrà essere un avvocato, un medico o un ex giudice di pace appositamente formati. Ma non solo. “Potranno diventare conciliatori – spiega Gabriele Peperoni, segretario nazionale e consigliere delegato in materia di conciliazione della Fnomceo (Federazione nazione ordine dei medici) – tutti i laureati iscritti a un collegio o a un ordine professionale. Naturalmente dopo aver seguito un corso di formazione ‘ad hoc’ di 50 ore”.
Nel caso in cui le parti si presentassero davanti al giudice senza essere prima passate per il tentativo di mediazione, sarà il magistrato stesso ad assegnare alle parti l’obbligo di presentare la domanda entro 15 giorni. Il nuovo sistema dovrebbe facilitare l’accordo tra le parti, ma soprattutto punta a ridurre le spese e i tempi lunghissimi della giustizia civile.
Nel settore della sanità, il grosso del contenzioso sui preseunti errori medici riguarda denunce per diagnosi sbagliate e farmaci somministrati in modo non adeguato. Il fenomeno è in crescita. Se nel 2004 la media delle richieste di risarcimento danni era di 50 casi l’anno, nel 2009 si è passati a circa 65 per singolo ospedale (+30%). Lo rivela il secondo rapporto della Medmal Claims Italia, realizzato dalla società di brokeraggio Marsh su un campione di 74 ospedali pubblici. I numeri sono maggiori negli ospedali del Centro, dove si è passati da 58 denunce a 85 l’anno per ospedale.
Negli anni l’aumento delle cause in questo settore ha fatto salire anche la crescita dei costi assicurativi. Un aspetto che sta mettendo in fuga le compagnie. Basti pensare che a livello nazionale il valore assicurativo di un posto letto è stimato intorno a 2.235 euro. Per la Fnomceo il tentativo di trovare una conciliazione tra cittadino e sanitari porterà in poco tempo a un taglio delle spese nei contenziosi, ma è fondamentale formare in modo adeguato i mediatori.
Grazie a un’intesa siglata con il Consiglio nazionale forense (Cnf), la Federazione punta a creare scuole di formazione nell’ambito dei 26 distretti delle Corti d’appello attraverso cui sono organizzati gli Ordini forensi. Rischio clinico e danno biologico saranno le materie su cui sarà focalizzata l’attenzione nei corsi.
repubblica.it 19 marzo 2011