La task force per proteggere gli anfibi della fascia pedemontana trevigiana. Le associazioni: «Da anni vengono inutilmente richiesti dei cartelli per evidenziare l’operazione in corso»
REVINE LAGO (Treviso) – In una sola serata ne sono stati salvati 7 mila di rospi, record che si deve all’aumento dei numeri di volontari, ma qualche centinaio è finito ugualmente schiacciato dalle automobili in transito. È il bilancio della notte tra lunedì e martedì della ormai storica task force «salva rospi» che, nella stagione della migrazione verso i fondovalle umidi, da nove anni si occupa di raccogliere nei secchi gli anfibi sul margine della strada a monte per liberarli sani e salvi sul ciglio opposto.
Il fenomeno dello spostamento di massa dei rospi avviene sulla fascia pedemontana trevigiana, da Revine Lago al Montello, e l’aumento dei «salvatori» pone sempre di più il problema di «salvare i salvatori» dal rischio di essere a loro volta travolti delle automobili in transito. «Da anni – denunciano le associazioni animaliste – vengono inutilmente richiesti alle amministrazioni locali i cartelli stradali che evidenziano il salvataggio in corso, che pongano limiti di velocità, per non parlare dell’assenza assoluta della polizia locale. E così i pazzi del volante – aggiungono – sfidano i volontari sfiorandoli sul ciglio della strada». Le stesse associazioni, che ribadiscono un forte invito ad incrementare il numero dei volontari, evidenziano anche come siano risultati vani gli appelli ad una collaborazione alla Protezione Civile e come vi sia scarsa collaborazione proprio da parte dei residenti nei luoghi in cui avviene la migrazione degli anfibi. (Ansa)