Finivano, non autorizzati, i rifiuti di un allevamento di galline ovaiole.
La segnalazione al Corpo Forestale dello Stato di Brindisi è arrivata dalle Guardie Ambientali d’Italia. In località Chiodi lo smaltimento delle deiezioni di un grosso allevamento di galline ovaiole, venivano sparse, senza alcuna autorizzazione, nei terreni circostanti.
A finire sotto sequestro 23.000 metri quadrati di terreno dove è stato possibile appurare l’ultimo spargimento. La legge consente lo spargimento di questi resti nei terreni per uso agricolo, ma ogni attività deve essere in tal senso comunicata all’autorità competente, così come i quantitativi sparsi e le modalità. Viceversa quella che si mette in atto è una discarica. Ad essere denunciato è un cinquantenne di Brindisi proprietario, in contrada Chiodi, di un allevamento di 10.000 galline.
Una distribuzione non controllata di questi resti, può comportare non solo l’alterazione dei parametri chimico fisici dei terreni, con possibile pregiudizio per la stessa fertilità dei suoli coltivati, ma anche l’inquinamento della falda. Purtroppo questi tipi di smaltimenti sono molto diffusi specie in prossimità di allevamenti intensivi. L’uso agricolo del suolo è solo un pretesto per smaltire a bassissimo costo le deiezioni degli animali. (GEAPRESS – 12 marzo 2011).