Nessuna inversione di rotta, anzi boom confermato per la spesa farmaceutica ospedaliera Ssn nell’ultimo monitoraggio Aifa sui primi 11 mesi del 2010 domani all’esame del Cda dell’Authority
Da gennaio a novembre la spesa per le cure in corsia – senza vaccini, al netto della distribuzione diretta dei farmaci di fascia A e del pay-back del 5% – si è attestata a 3.997 milioni di euro, con una incidenza sul Fsn del 4,2% (contro il tetto programmato del 2,4%), per uno sfondamento pari a 1.686 milioni. Trend confermato anche per la territoriale, attestata a quota 12.701 milioni, pari al 13,2% del Fs, contro il 13,3% di tetto programmato, con uno scostamento al ribasso rispetto al budget di 104 milioni di euro. A livello nazionale la spesa complessiva si è attestata a quota 6.698 milioni, con una incidenza sul Fsn del 17,3% contro il tetto prefissato del 15,7%, per uno scostamento complessivo di 1.582 milioni di euro.
Confermata anche l’alta incidenza del ticket che nel periodo gennaio-novembre si è attestato a quota 901,2 milioni, 120 in più rispetto allo stesso periodo del 2009, con un aumento del 15,4%.
Per quanto riguarda le performance a livello regionale, al capitolo della spesa netta convenzionata i dati disaggregati registrano un in lieve aumento soltanto in Friuli (+1,5% rispetto allo stesso periodo del 2009), Sardegna (0,4%) e Abruzzo (0,3%); spesa in diminuzione in tutte le altre Regioni, con variazioni che vanno da -0,4% a Bolzano e in Valle d’Aosta, al -9,5% del Molise. A guidare la classifica dell’incidenza del ticket sulla spesa farmaceutica convenzionata pubblica è la Campania, che ha registrato una variazione del 37,7% rispetto al periodo gennaio novembre del 2009, seguita da Trento (33,4%),Friuli (32,5%), Calabria (31,8%) e così via un po’ in tutte le Regioni. Il copayment registra aumenti inferiori al 10% solo in quatto Regioni: Lombardia e Sicilia (9,2%), Molise (8,7%) e Lazio (6,2%).
A conti fatti a sfondare il tetto prefissato del 13,3% sono sette Regioni: al massimo della spesa la Sicilia, con una incidenza della spesa territoriale del 15,6%, seguita da Puglia e Lazio (15,1%), Sardegna (15,0%), Campania (14,2%), Calabria (14,1%), Liguria (13,4%). All’estremo opposto Trento (10,1%), Bolzano (10,3% e Valle d’Aosta (10,7%).
Decisamente più omogenea la classifica dell’extratetto dell’ospedaliera che vede tutte le Regioni nella stessa barca: per tutti i governi locali è risultato impossibile rispettare il tetto di legge del 2,4%. La situazione di sfondamento più pesante si registra in Sardegna, dove l’incidenza delle cure in corsia nel periodo gennaio-novembre 2010 è stata del 6,3%, quasi quattro punti in più oltre la media. Seguono Piemonte (5,3%), Friuli (5%) e Liguria (4,8%). All’estremo opposto la performance migliore (legata anche alla scarsità di presidi ospedalieri nel territorio) la registra il Molise (2,8%).
Sanita.ilsole24ore.com – 9 marzo 2011