Ricorso al telelavoro invece che al congedo parentale. Orari flessibili per madri e padri fino ai tre anni del bambino. Trasformazione temporanea di un rapporto a tempo pieno in un part time per assistere familiari con esigenze di cura o figli piccoli.
Utilizzo di turni lunghi più concentrati, ma anche asili nido aziendali e possibilità per i datori di lavoro di erogare buoni per baby-sitter, colf e badanti.
È il pacchetto di proposte finalizzate a conciliare i tempi di lavoro con i tempi di famiglia, contenute nella bozza con le linee guida sulla “modulazione e la flessibilità degli orari di lavoro ed i regimi contrattuali”, presentata ieri dal ministro Maurizio Sacconi (Lavoro), al tavolo con le parti sociali. Lo stesso ministro ha auspicato un’intesa al prossimo incontro del 7 marzo – alla vigilia della «data emblematica» della festa delle donne – su queste misure che potranno usufruire della detassazione al 10%, come avviene per il salario di produttività. La bozza prevede la possibilità di usufruire di 2 settimane per l’inserimento dei bimbi alle scuole materne ed al primo anno di scuola elementare. Insieme all’istituzione di una banca delle ore per genitori con figli sino a due anni di età che potrebbero avere diritto, su loro richiesta, a percepire la sola maggiorazione accantonando le ore straordinarie in un conto ore.
Critica la Cgil – che ieri ha riunito la segreteria avviando le procedure per lo sciopero generale senza fissare però ancora una data – mentre un giudizio positivo arriva da Cisl, Uil e Ugl. Per Serena Sorrentino (Cgil) «i provvedimenti interverrebbero su chi già lavora mentre le priorità oggi sono le politiche per aumentare l’occupazione femminile». Mentre per Giorgio Santini (Cisl) la bozza è «una rassegna di buone pratiche contrattuali» da portare presto a «sistema compiuto». Anche Paolo Pirani (Uil) considera «positivo» il confronto per arrivare «quanto prima ad un’intesa».
Ilsole24ore.com – 2 marzo 2011