Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che si dice pronto “a fare lobby e a difendere l’interesse dei veneti”.
E ribadisce “non darò mai il consenso al fatto che passi il principio che in base ai redditi pro capite si possa avere più risorse perché si sostiene in Italia che i più poveri si ammalano di più”.
”Neanche sotto tortura – afferma Zaia – dirò sì al criterio della deprivazione. Io sarò a Roma a fare lobby e a difendere l’interesse dei veneti che mi hanno dato un incarico chiave: difendere il Veneto. Io lo farò con le unghie nel senso che non darò mai il consenso al fatto che passi il principio che in base ai redditi pro capite si possa avere più risorse perché si sostiene in Italia che i più poveri si ammalano di più”.
Zaia ha ricordato che sulla base della prima proposta il Veneto perderebbe 200 milioni di euro: ”figuratevi se io posso accettare”. ”Lo stress da partita Iva, da code e ingorghi stradali, da PM10, piuttosto che da nuove patologie che possono nascere, sono tutti criteri a questo punto di cui bisognerebbe tener conto. Quindi non ci sono solo quelli di alcune regioni del Sud che dicono di essere più povere e hanno diritto ad avere più soldi per la sanità, magari in condizioni di inefficienza palese e documentata. Per cui – ribadisce Zaia – noi diciamo no ai nuovi criteri; si continui con i criteri che ci siamo dati e per cui in questi anni ci siamo accordati”.
Fonte: Regioni.it – 1 marzo 2011