(AGENPARL) – Roma, 08 feb – La Giunta regionale della Sardegna, su proposta dell’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mario Floris, e di concerto col presidente Cappellacci, ha approvato le modifiche alla legge 21 del 1998 che prevede l’intervento dell’amministrazione regionale a favore di “vittime di atti ritorsivi o intimidatori” a causa dell’esercizio delle loro funzioni.
In particolare la riformulazione del provvedimento, che nasce dalla necessità di chiarire l’intento fortemente solidaristico della Regione, anche attraverso un sostegno risarcitorio, punta ad attenuare le conseguenze negative dell’azione violenta subita da sindaci, assessori, consiglieri comunali, dipendenti comunali con qualifica di agente di pubblica sicurezza e dipendenti regionali del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale. Il beneficio del ristoro, inoltre, è esteso anche per le funzioni ricoperte dalle vittime in qualità di componenti delle compagnie barracellari, di dipendenti regionali e comunali addetti alla repressione dell’abusivismo edilizio e di veterinari del Servizio sanitario nazionale con compiti di vigilanza e controllo negli allevamenti e di ispezione negli stabilimenti e nelle strutture di produzione e di vendita di alimenti. “E’ un ulteriore segnale della Giunta verso i nostri amministratori e tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici”, ha spiegato il presidente Ugo Cappellacci. “Con questo strumento legislativo – ha puntualizzato – vogliamo ribadire la ferma condanna agli attacchi nei loro confronti, ma anche rispondere in misura adeguata al bisogno di legalità manifestato nel territorio. E proprio il rilancio della cultura della democrazia e del senso civico che deve animare non solo gli amministratori, ma tutti i cittadini, è una delle linee guida dell’azione di Governo assieme alle risorse, stanziate da questa Giunta, per l’ammodernamento tecnologico dell’apparato giudiziario in Sardegna”. “Il provvedimento – ha affermato l’assessore Floris – testimonia la tangibile presenza della Regione al fianco di quelle “sentinelle istituzionali” che sono gli amministratori locali, primi punti di riferimento dei cittadini nel territorio. La nostra è, in sostanza, una forma attiva di solidarietà di fronte a eventi delittuosi che minano le fondamenta della democrazia”.