Proseguono le difficoltà sulla certificazione on line. Così, in attesa dell’incontro con il Ministro Brunetta in programma venerdì prossimo, l’Anaao Assomed continua a registrare “la protesta e lo sconcerto dei medici di Pronto Soccorso su quello che viene previsto come un onere aggiuntivo al loro già pesante carico di lavoro capace di fare traboccare un vaso già colmo di criticità”.
“Anche in condizioni tecniche ottimali – sottolinea in una nota il segretario nazionale Anaao-Assomed, Costantino Troise – e questo è il caso meno frequente nel Paese, la procedura richiede 5-10 minuti a certificato, tempo che, moltiplicato per il numero di pazienti in età lavorativa che accedono nelle 24 ore, ricadrebbe tutto sui tempi d’attesa per la visita medica, già fonte di conflitto quotidiano e di aumento del rischio clinico per cittadini ed operatori”.
Per il segretario Anaao “la situazione può essere definita esplosiva: al sovraffollamento, al taglio di posti letto, alle carenze di personale che costringono a turni ripetuti e prolungati, alle cattive condizioni logistiche in cui si è costretti ad operare, si va aggiungendo l’indifferenza delle istituzioni su quanto, un provvedimento come questo, possa incidere sulla funzionalità di un servizio essenziale come quello dell’emergenza”. Secondo il leader del maggiore sindacato della dirigenza medica “la certificazione di malattia nel Pronto Soccorso, in assenza di limitazioni, favorisce un uso opportunistico della struttura alimentando in maniera inappropriata, di una quota non inferiore al 20%, il numero di accessi, già oggi pari a 40 milioni all’anno, e determinando un ulteriore peggioramento di una situazione già al limite della sostenibilità”.
“Per il sistema sanitario – conclude Troise – perdere la prima linea significa mettere in pericolo anche le retrovie producendo una falla enorme nei meccanismi di tutela della salute dei cittadini”.
Quotidianosanita.it – 9 febbraio 2011