Nel mondo il traffico di animali e piante, anche i piu’ rari, e’ un affare molto lucroso e, sfortunatamente, molto fiorente.
L’Italia rappresenta uno dei mercati piu’ grandi per articoli e prodotti derivati da specie protette, una bella fetta di un giro d’affari che internazionalmente ‘vale’ oltre 100 miliardi di euro l’anno.
Oltre agli animali vivi da ‘collezionismo’ e da compagnia, alle piante rare ‘da esibire’, la parte del leone di questo commercio illegale, che ora vede in internet un suo pericoloso alleato, la fa il settore delle confezioni, dei produttori di borse, scarpe, cinture e dei tanti altri articoli realizzati con pelli, pellicce, lana di animali, nonche’ dei fabbricanti di parquet e mobilio realizzato con essenze ‘esotiche’.
Con la globalizzazione, poi, il ‘melting pot’ culturale ha diffuso nel mondo rimedi e farmaci un tempo limitati a tradizioni specifiche, aumentando tristemente la richiesta di ‘componenti’ derivati da animali e piante ormai rari. Il Corpo forestale dello stato lavora sul territorio nazionale e negli ambiti doganali per l’applicazione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione. La convenzione denominata Cites, e’ nata dall’esigenza di controllare il commercio degli animali e delle piante (vivi, morti o parti e prodotti derivati), in quanto lo sfruttamento commerciale e’, assieme alla distruzione degli ambienti naturali nei quali vivono, una delle principali cause dell’estinzione e rarefazione in natura di numerose specie.
”Nel corso del 2010 – secondo il rapporto Cites del Corpo Forestale – i controlli effettuati in tutta Italia sono stati oltre 41 mila, con una leggera diminuzione rispetto a quelli del 2009, ma con un decisivo incremento dei sequestri, pari a circa il 90% in piu’ dello scorso anno. Circa 1.500 accertamenti sono stati effettuati sul territorio nazionale e piu’ di 39 mila quelli realizzati in ambito doganale”.
Le regioni italiane in cui i controlli sono stati piu’ numerosi sono ”la Toscana con 12.822 e la Lombardia con 7.361”, questo perche’ sono i posti dove maggiormente si concentrano attivita’ manifatturiere che usano materie prime di origine naturale. Sempre nell’anno passato, il Servizio Cites della Forestale ha posto sotto sequestro 1.333 animali vivi, 94 animali morti o loro parti, 2.450 prodotti derivati da animali e 17.991 prodotti di pellame. Dati che rispetto all’anno precedente fanno registrare un’impennata del 43% dei sequestri di animali vivi, del 90% dei sequestri di prodotti derivati da animali e del 93% dei sequestri di prodotti di pellame.
Questo commercio illegale, in qualche caso anche la truffa, ha trovato terreno fertile in internet. Attraverso la rete vengono proposti integratori alimentari, medicine alternative orientali e cosmetici derivati in tutto o in parte da animali e piante protetti. Ne sono state sequestrate oltre 30 mila confezioni. Sempre attraverso il Web viene venduto caviale (vero e contraffatto), cuccioli, pelli di rettili e serpenti vivi.
1 febbraio 2011