Impaurito e terrorizzato è fuggito da casa e non vi ha più fatto ritorno. E’ stato travolto e ucciso da un’auto il giovane cane corso che ha perso la vita a Capodanno.
Il cane dal manto scuro correva lungo strada Cremonese e il conducente non è riuscito a schivarlo. E’ stato lo stesso automobilista ad avvisare immediatamente i soccorsi. L’addetto al servizio del recupero cani del Comune si è precipitato sul posto e ha trasportato l’animale alla clinica veterinaria «Jenner».
Nonostante i disperati tentativi dei veterinari, il cane non ce l’ha fatta. Ma la clinica di via Jenner ha accolto un altro «fido» vittima della strada. Sempre poco dopo la mezzanotte, un gruppo di giovani ha visto l’animale accasciato sul ciglio della strada. Il cane stordito ma mansueto si è lasciato avvicinare e portare al pronto soccorso veterinario. Fortunatamente per lui si è trattato di lievi ferite e, complice il microchip, il padrone è stato avvisato e ha potuto riportare a casa il compagno a quattro zampe dopo qualche ora di osservazione.
Resta alta dunque l’allerta per gli animali, in primis i cani, che vivono la notte di Capodanno come un incubo.
Niente interventi d’urgenza legati a Capodanno al pronto soccorso veterinario di piazza Meuccio Ruini e anche il servizio di recupero cani effettuato da Luigi Neviani ha soccorso, oltre al cane vittima del fatale incidente, solo un giovane meticcio fuggito da un grazioso appartamento della zona di San Lazzaro e prontamente riportato alla legittima proprietaria. Notte relativamente tranquilla anche al canile di via Martinella e al «Lilli e Vagabondo»: nessun nuovo arrivo e massima cura degli ospiti a quattro zampe che vivono lì. «L’ideale sarebbe abituare gradatamente il cane al rumore – spiega la veterinaria, Paola Faccini – in modo da limitare il panico da botti. Ovviamente bisogna evitare di lasciare gli animali all’esterno e sottoposti a scoppi troppo vicini. Inoltre risulta utile – e sempre più richiesto – un sedativo per tranquillizzare la bestiola. Ovviamente va somministrato sotto prescrizione medica e con tutte le precauzioni del caso».
La Gazzetta di Parma
3 gennaio 2011