(Arv) Venezia 30 dicembre 2010 – “È chiaro che l’unica eredità che Galan ha lasciato volentieri a Zaia sono i debiti, specialmente quelli della sanità. Finora li hanno nascosti sotto il tappeto, ma adesso sono costretti a smettere di barare”.
Così Antonino Pipitone, consigliere regionale di Italia dei Valori, sulla richiesta dei ministeri dell’Economia e della Salute di mettere a bilancio anche gli ammortamenti finora accumulati dalle Ulss venete: circa 1,4 miliardi di euro che si aggiungono al disavanzo di gestione di 520 milioni. “Se è dal 2002 che le Ulss accumulano debiti e non li hanno mai messi a bilancio – accusa Pipitone – è l’ennesima prova della gestione fallimentare della sanità da parte dell’alleanza Lega-Pdl, che ha sempre scelto un assessore leghista per questo comparto. Che al timone prima ci fosse Galan e adesso Zaia conta poco. Sono anni che sono al governo assieme e la colpa è tutta loro se adesso torneranno l’addizionale Irpef e forse i ticket. Il governo del centrodestra veneto ha prodotto una montagna di debiti sanitari che ormai nemmeno Ciambetti riesce più a nascondere sotto il pur enorme tappeto del piano nobile di palazzo Balbi”. “Spero che almeno vengano preservati i servizi essenziali per la gente normale, per chi non si può permettere di rivolgersi alla sanità privata – conclude Pipitone – I potenti, infatti, alzano il telefono e scelgono da che primario andare. Le persone comuni, invece, subiscono mesi e mesi di liste di attesa e sono costrette a fare sacrifici per pagarsi la visita privata”.