Iniziative di competenza per garantire l’effettivo e corretto esercizio dell’attività libero-professionale dei dirigenti medici, sanitari e veterinari – n. 3-01345
PRESIDENTE. L’onorevole Stagno d’Alcontres ha facoltà di illustrare l’interrogazione Baldelli n. 3-01345, concernente iniziative di competenza per garantire l’effettivo e corretto esercizio dell’attività libero- professionale dei dirigenti medici, sanitari e veterinari (vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario.
FRANCESCO STAGNO d’ALCONTRES. Signor Presidente e signor Ministro, da tempo esiste un dibattito istituzionale e politico sulla necessità di rivedere le modalità di esercizio dell’attività libero-professionale dei dirigenti medici, sanitari e veterinari, che, nel rispetto delle funzioni e delle prerogative delle regioni, garantisca a livello nazionale un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale ed attività libero-professionale. Desideriamo sapere quali siano le iniziative del Ministero per garantire l’effettivo e corretto esercizio dell’attività liberoprofessionale dei dirigenti medici, sanitari e veterinari.
PRESIDENTE. Il Ministro della salute, Ferruccio Fazio, ha facoltà di rispondere.
FERRUCCIO FAZIO, Ministro della salute. Signor Presidente, nonostante in Parlamento, proprio qui alla Camera, sia in fase avanzata di esame – e mi auguro che proceda – un provvedimento che dovrebbe normare la materia in oggetto, abbiamo proposto, presso la Conferenza Stato-regioni, un accordo volto a garantire l’attuazione dell’attuale normativa vigente che, di fatto, non in tutta Italia è applicata.
Tale accordo prevede alcuni punti. Innanzitutto, si prevede la definizione annuale, in sede di contrattazione, del budget o della specifica negoziazione con le strutture aziendali dei volumi di attività istituzionale dovuti: in altri termini, quanta attività deve essere svolta in sede istituzionale.
Inoltre, si prevede la definizione di risorse aggiuntive destinate alle attività istituzionali o libero-professionali a favore dell’azienda, anche con modalità di remunerazione diverse rispetto a quella oraria, ai fini del progressivo conseguimento degli obiettivi di allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione intramuraria. In altre parole, si vuole garantire un certo tipo di attività istituzionale, in termini non di ore, ma di attività, cioè in termini di prestazioni; dopodiché, si potrà iniziare a svolgere l’attività libero-professionale. Si prevede, inoltre, l’affidamento al personale aziendale della prenotazione delle prestazioni libero-professionali e la definizione delle tariffe per l’attività libero-professionale, chiarendo tali aspetti.
Comunico anche che l’accordo in oggetto affida alle regioni e alle province autonome il compito di monitorare lo svolgimento dell’attività libero-professionale, avvalendosi dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.Na.S), che, come dicevo, stabilisce – e questa è l’innovazione – i volumi di attività. Questi enti sono tenuti a rilevare l’insorgenza di conflitti di interesse o di forme di concorrenza sleale e, quindi, verranno istituiti tavoli paritetici con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze degli utenti.
Crediamo che l’accordo in oggetto possa garantire un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e liberoprofessionale e che possa costituire anche una solida base per quando – ci auguriamo al più presto – verrà approvata dal Parlamento la nuova regolamentazione del cosiddetto governo clinico e, quindi, la nuova regolamentazione dell’attività libero- professionale.
PRESIDENTE. L’onorevole Stagno d’Alcontres ha facoltà di replicare.
FRANCESCO STAGNO d’ALCONTRES. Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio per quanto sta facendo anche per mettere in chiaro alcune questioni che, oramai, si protraggono da arecchio tempo, dalla cosiddetta riforma Bindi.
Questo Parlamento, già nella legislatura 2001-2006, si era attivato, ed aveva svolto un’indagine conoscitiva per l’attuazione dell’intramoenia. Era emerso che, a dir la verità, le varie aziende avevano attivato a macchia di leopardo gli spazi per l’intramoenia, fra l’altro, con qualità diversificate tra un’azienda all’altra. Si rileva che, in particolare al sud, questo tipo di azione da parte dei direttori generali è stata, in molte realtà, anche sottovalutata e che non è stata assolutamente posta l’attenzione sulla gestione dell’azienda. Pertanto, signor Ministro, la ringrazio, perché l’accordo raggiunto in sede di Conferenza Stato-regioni mette in evidenza la sua intenzione di rivedere non solo gli impegni dei singoli dirigenti medici sia in istituzione che in privato, ma anche il piano tariffario. Ciò, considerando che molti pazienti che si rivolgono all’intramoenia già pagano per la sanità e che, quindi, pagherebbero due volte la prestazione. Pertanto, sarebbe opportuno ed importante attenzionare anche i prezzi favorevoli per coloro che si rivolgono all’attività intramoenia. Signor Ministro, sappiamo benissimo che i problemi relativi alle liste di attesa sono ancora molto, ma molto, presenti, tuttavia, so che lei, in questo senso, ha intrapreso alcune iniziative molto interessanti per cercare di dare una certa priorità a determinate prestazioni piuttosto che ad altre. Quindi, la ringraziamo non solo per la sua azione dinamica come Ministro, ma anche per le risposte che sta dando agli utenti (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Fonte: Camera dei Deputati