I trecento milioni promessi dal governo alle popolazioni del Veneto colpite dall’alluvione devono essere rapidamenti assicurati. A lanciare l’appello è il capo dello Stato
Giorgio Napolitano, in una lettera inviata al premier Silvio Berlusconi e ai presidenti delle Camere, Gianfranco Fini e Renato Schifani, sottolinea che le amministrazioni locali e i cittadini «devono poter immediatamente disporre dei fondi stanziati e non dover sottostare a procedure defatiganti di carattere burocratico per poterli utilizzare innanzitutto a vantaggio del rilancio delle aziende che rischiano di non potersi sollevare dalle devastazioni subite».
La missiva firmata dal Colle contiene un resoconto dettagliato degli incontri avuti tra Napolitano e i sindaci dei comuni maggiormenti colpiti dall’ondata di maltempo. Il presidente della Repubblica scrive che «gli interventi dei sindaci sono stati ispirati – nel descrivere l’inaudita violenza dei fenomeni succedutisi a partire dal 31 ottobre scorso e la vastità e gravità dei danni subiti – al massimo senso di responsabilità, nel riconoscimento e nel rispetto del contributo offerto dalle forze dello Stato per fronteggiare quelle drammatiche emergenze e nel ribadire sentimenti di profonda appartenenza alla comunità nazionale, di pieno ancoraggio al quadro delle istituzioni repubblicane».
Il capo dello stato loda nella missiva l’impegno messo in campo da cittadini e amministrazioni per contrastare le prime conseguenze del maltempo. «La straordinaria portata degli sforzi messi in atto dai sindaci e dalle popolazioni locali – ha aggiunto Napolitano – anche con l’apporto di una magnifica mobilitazione di giovani volontari e in uno spirito di solidarietà, in primo luogo tra le famiglie, che non ha conosciuto confini. È dunque assolutamente giusto che i protagonisti di questa autonoma risposta sentano che ad essa corrispondono l’apprezzamento e la valorizzazione – forse carenti nei primissimi giorni – da parte del paese in tutte le sue rappresentanze ed espressioni».
Napolitano sposa poi la richiesta avanzata dai sindaci di ulteriori risorse dopo la prima boccata d’ossigeno decisa dall’esecutivo. Che per il momento ha assicurato 300 milioni di euro, provenienti dal fondo spese impreviste, cui si aggiungono i 700 milioni di prestiti assicurati dall’Abi. Il capo dello Stato evidenzia infatti che «dopo l’annuncio dello stanziamento deciso dal governo, negli incontri da me tenuti si è sottolineato come vengano ritenute indispensabili ulteriori provvidenze, con la garanzia – su cui da parte dei sindaci e delle altre autorità venete si è credibilmente insistito – che la ricognizione e quantificazione dei danni sarà compiuta col massimo rigore, e che con altrettanto rigore si impiegheranno le risorse provenienti dall’aiuto statale».
Il capo dello stato ha poi espresso la propria soddisfazione per l’arresto di Antonio Iovine, figura di spicco del clan dei casalesi, in due lettere indirizzate al capo della polizia Antonio Manganelli e al procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore.Per Napolitano l’operazione «rappresenta uno dei punti di arrivo della straordinaria mobilitazione della magistratura e delle forze dell’ordine, concretizzatasi nella messa in opera di un’efficace “modello Caserta”». Si tratta, scrive ancora Napolitano, «di un risultato di straordinaria importanza». (Ce. Do.)
Ilsole24ore.com
18 novembre 2010