Timbravano il cartellino e poi andavano a fare shopping o attività sanitaria privata. E intanto i tempi di attesa per i pazienti si allungavano
Questa l’accusa rivolta ai 24 dipendenti della Asl di Brindisi (medici, infermieri, tecnici di radiologia, impiegati amministrativi ed addetti alle pulizie) per i quali sono scattati stamani gli arresti domiciliari con l’accusa di truffa a danno del Ssn. In totale le persone segnalate alla Procura sono 69, tutti dipendenti o convenzionati con la Asl.
I Carabinieri del Nas di Taranto hanno eseguito 24 provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di medici, infermieri, tecnici di radiologia, impiegati amministrativi ed addetti alle pulizie, tutti dipendenti o convenzionati con la Asl di Brindisi, responsabili di truffa aggravata e continuata in danno del Ssn. Si sarebbero fatti timbrare il badge marcatempo attestante da altre persone, in modo da risultare presenti al lavoro mentre, nei fatti, erano in giro per ragioni personali (shopping, accompagnamento dei propri figli a scuola, ritorno presso la propria abitazione, disbrigo di incombenze private), o per svolgere attività sanitaria privata, “causando fra l’altro inaccettabili tempi di attesa per effettuare esami diagnostici presso la citata Asl”, come afferma comandante dei Nas, ten. col. Ernesto Di Gregorio, in una nota informatica sul caso.
L’assenteismo del personale della Asl, rileva il comandante, ha infatti “inciso sull’efficienza di quel presidio pubblico che, nel disattendere le alte funzioni socio-assistenziali demandate, ha progressivamente eluso le richieste di esami diagnostici in tempi ragionevoli, determinando la migrazione degli utenti verso strutture convenzionate con conseguenti incidenze finanziarie sul Ssn, ovvero il ricorso a professionisti privati con aggravi economici per i singoli pazienti”.
Altre 45 le persone indagate, per un totale di 69 persone segnalate alla Procura.
quotidianosanita.it
15 novembre 2010