(ASCA) – Roma, 15 novembre – Da domani il mondo mussulmano celebra la ”Festa del sacrificio” e purtroppo lo fa con l’uccisione di pecore e capre, come succede nella Pasqua cristiana.E’ quanto dichiara la Lav che sottolinea: ”il precetto secondo il quale il fedele maggiorenne debba sgozzare personalmente l’animale fa si’ che, nonostante la legge permetta la macellazione rituale e quindi senza stordimento preventivo, piu’ dolorosa delle altre tecniche, solo ed esclusivamente nei macelli specificatamente riconosciuti, possano ancora esserci, come negli anni passati, casi di uccisioni in case, garage o giardini. E non possono esserci deroghe di chicchessia per utilizzare palestre o altre aree improvvisate”.
”Per questo rivolgiamo un appello alle Forze di polizia locali e nazionali, ai Prefetti, ai Sindaci e ai Veterinari delle Asl affinche’ nei prossimi giorni siano rafforzati vigilanza e controllo, in applicazione dei Decreti Legislativi 333 del 1998 e 193 del 2007 oltre che dell’articolo 544 bis del Codice penale, si rischia infatti l’arresto da sei mesi ad un anno o l’ammenda fino a 150mila euro – ha detto Gianluca Felicetti, presidente LAV – sono da rispettare, inoltre, le normative sulla corretta identificazione degli animali (codice individuale o di allevamento a seconda dell’eta’ dell’animale), sul trasporto anche del singolo animale (solo mezzi autorizzati dalla Asl e con certificazione veterinaria di partenza e uso farmaci), visita veterinaria pre e post macellazione. Inoltre, vista la presenza nei normali circuiti distributivi, di carni ‘halal’ o ‘kosher’ da animali scartati dopo la macellazione, chiediamo il chiaro riconoscimento delle vendite in supermercati e macellerie”.