Il presidente: non risponde sostanzialmente alle questioni relative ad alcuni servizi fondamentali per le persone, per le famiglie e per le imprese
La Conferenza delle Regioni ha discusso la situazione prospettata dal maxi emendamento presentato dal Governo, lo ha dichiarato Vasco Errani aprendo la conferenza stampa che si è tenuta al termine della Conferenza delle Regioni dell’11 novembre. “Come sapete per le Regioni – ha proseguito Errani – il tema della manovra ha una relazione diretta e oggettiva con il federalismo fiscale. Al riguardo dobbiamo fare alcune considerazioni”. Prima di tutto va sottolineato, secondo Errani, “il fatto che le Regioni avevano chiesto al Governo un incontro politico con l’obiettivo di fare un accordo con l’esecutivo, partendo dalla presa d’atto della insostenibilità della manovra in relazione ai tagli previsti, con particolare riferimento a due questioni fondamentali: il trasporto pubblico locale e la sanità. Riteniamo –ha aggiunto il Presidente della Conferenza delle regioni – sia stato un errore da parte del Governo non dare seguito all’impegno di tenere questo incontro politico”.
In secondo luogo ha detto Errani – “l’emendamento così come è stato presentato lo consideriamo del tutto insoddisfacente perché non risponde sostanzialmente alle questioni relative ad alcuni servizi fondamentali per le persone, per le famiglie e per le imprese”.
“A questo punto – ha spiegato Errani – abbiamo deciso di assumere un’iniziativa: richiedere ancora fortemente un incontro al Governo, ai Presidenti della Camera e del Senato e ai Capi gruppo di tutte le forze politiche presenti nel Parlamento per motivare e spiegare le ragioni che ci portano a questa iniziativa e per chiedere uno sforzo: sappiamo che è un momento complicato, molto difficile dal punto di vista politico, tuttavia noi come istituzioni e guardando semplicemente e solo al nostro ruolo istituzionale lavoriamo per la piena collaborazione tra i diversi livelli istituzioni. Ribadiamo che con questa manovra si realizza un’oggettiva insostenibilità dei bilanci regionali del 2011 con ricadute pesanti per i cittadini e le imprese ed è quindi necessario cambiarla. Ribadiamo che noi vogliamo il federalismo fiscale, lo vogliamo nei tempi più rapidi possibili e vogliamo che avvenga attraverso la piena applicazione della Legge 42. Per questo oggi abbiamo approvato gli emendamenti che intendiamo fare al decreto sul Federalismo fiscale e costi standard. E’ evidente che auspichiamo che si possa uscire da queste impasse, e noi da questo punto di vista coerentemente porteremo avanti il nostro impegno con questo obiettivo.
La richiesta di incontro ai Presidenti di Camere e Senato e ai gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione parte oggi stesso, “chiediamo l’incontro da adesso, vedremo cosa succederà, siamo in una situazione oggettivamente molto complicata”.
Nel frattempo si registra che “per le Regioni non c’è alcun allargamento del patto di Stabilità nel maxi emendamento”. La sensazione del Presidente della Conferenza delle Regioni è che “forse la rappresentazione giornalistica non corrisponde alla concretezza del maxi emendamento”.
Quanto infine ai tempi relativi al decreto sul federalismo fiscale, Errani ha spiegato che “la Conferenza Unificata la scorsa settimana ha avviato il termine dei trenta giorni”, ma le Regioni entro quel termine daranno certamente un parere e “consegneremo al Governo già da oggi i nostri emendamenti, tenendo conto che alla Conferenza Unificata della scorsa settimana l’esecutivo ha dato la disponibilità a fare un incontro con tutti i livelli istituzioni, Regioni Comuni e province. Questa peraltro è una richiesta che facciamo da luglio. Abbiamo bisogno di capire qual è l’equilibrio complessivo dell’assetto del federalismo fiscale che non si può più discutere i decreti in modo separato”.
Tornando poi al tema della manovra e del maxiemendamento “le affermazioni – secondo Errani – sono sempre da verificare soprattutto quando si tratta di risorse e di risorse reali. Faccio un esempio: quando noi a luglio dicemmo che il Governo non tagliava niente per lo Stato Centrale se non 200 milioni, anche perché c’era un fondo alla Presidenza del Consiglio di 1,7 mld la risposta fu “le Regioni non dicono il vero”. Come si vede, invece, le Regioni hanno detto il vero perché nel maxi emendamento viene data copertura attraverso quel miliardo e settecento milioni che stava sul fondo della Presidenza del Consiglio. Stiamo cioè dicendo che quello che avevano sostenuto i a luglio, e cioè che il taglio reale da parte dello Stato Centrale era ben lontano da quello dichiarato”. Ecco perché. Sostiene Errani, “bisogna andare a verificare come stanno le cose” e per questo “continueremo a lavorare: c’è la manovra, poi c’è il mille proroghe… Discuteremo finché non sarà evidente che, per esempio, sul trasporto pubblico locale la manovra è oggettivamente insostenibile. E quando saranno evidenti a dicembre le ricadute sui pendolari – lavoratori e studenti, in primo luogo – in tutte le Regioni, credo che si dovrà trovare una soluzione. Come vedete noi non stiamo ponendo problemi che riguardano le Regioni, stiamo ponendo problemi che riguardano i servizi. E a quel punto – ha concluso Errani – sarà chiaro a tutti che bisognerà cambiare la manovra”.
(regioni.it)