Il Congresso nazionale del Sindacato dei medici italiani si è concluso ieri con le elezioni che hanno visto la conferma di Salvo Calì come segretario nazionale e di Giuseppe Del Barone come presidente.
Confermati i vertici dello Smi. Le elezioni che hanno chiuso il Congresso nazionale del sindacato hanno infatti registrato la conferma di Salvo Calì in qualità di segretario nazionale e di Giuseppe Del Barone in qualità di presidente.
Calì, nel suo intervento conclusivo si è rivolto al Governo al Parlamento e alle Regioni: “Anche se in una fase di grande incertezza istituzionale, dobbiamo cogliere tutte le occasioni per affrontare le molte criticità che stanno indebolendo il nostro Ssn, tanto per le insufficienti risorse stanziate per il settore, quanto per un malinteso federalismo che ha, di fatto, regionalizzato la sanità, aumentando disfunzioni e diseguaglianze. Da questo congresso, vogliamo, però, essere innanzitutto propositivi: chiediamo al Governo di aprire un confronto sulla riorganizzazione delle cure primarie, cioè sul rafforzamento sul territorio dei servizi per rendere la sanità più vicina ai bisogni dei cittadini e più adeguata alla domanda di salute di un Paese con una popolazione sempre più anziana”.
“Al Parlamento – ha aggiunto – chiediamo di approvare la legge sul governo delle aziende sanitarie e ospedaliere e l’istituzione di un albo unico nazionale dei manager con criteri effettivi di qualità e merito, affinché i medici si possano riappropriare della gestione della sanità, respingendo l’invasiva ingerenza dei partiti. Infine un appello su alcune questioni specifiche: si vari un piano straordinario di edilizia per rinnovare strutture, ospedali e ambulatori, spesso obsoleti e cadenti, e, in questa sede, ci rivolgiamo anche alle associazioni dei costruttori affinché insieme ai medici si apra una vertenza per chiedere a Regioni e Governo di avviare un Piano straordinario di Edilizia sanitaria. Per concludere, tra i molti altri nodi, ne citiamo solo alcuni: serve un impegno per la tutela della sicurezza per le guardie mediche, troppo frequentemente vittime di aggressioni e per l’inserimento di questa area di medici dentro una rete di tutele fino ad ora negate, come la maternità e la malattia e tra i lavori usuranti”.
Del Barone ha chiuso i lavori riferendosi alle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia e agli importanti richiami del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “È importante – ha detto – sottolineare il quadro di valori comuni che ha unito in questo scorcio di storia gli italiani ed è bene ricordare che uno dei pilastri della nostra democrazia è stato proprio il valore universale della sanità, una infrastruttura fondamentale per il Paese, che ha reso, e così deve continuare ad essere, i cittadini uguali da Trento fino a Siracusa”. Il presidente dello Smi ha poi voluto lanciare un monito alla Politica: “Un malinteso federalismo sta mettendo in discussione la tenuta e la qualità e l’unitarietà del nostro Ssn, i sindacati medici sono e saranno in prima linea affinché questo processo non aumenti ulteriormente le diseguaglianze”
quotidianosanità.it
15 novembre 2010