Il disavanzo del Ssn cala negli anni ma resta alto. Nel 2011 solo 5 regioni hanno avuto un risultato di gestione positivo con un attivo di 68,4 milioni. Ma in tutte le altre i conti non tornano e registrano un disavanzo di 2,7 miliardi, recuperato solo aumentando le tasse ai propri cittadini. E non tutte ce l’hanno fatta. ECCO I DATI.
Scende il totale dei disavanzi nelle Regioni ma solo 5 su 21 hanno evidenziato nel 2011 (dati del IV trimestre) un risultato di esercizio positivo prima delle coperture (ovvero le tasse pagate dai cittadini). I numeri forniti dal Ministero della Salute mostrano infatti come nel 2007 il risultato totale segnava un saldo tra entrate e spese che dava un deficit di 5,027 miliardi di euro mentre nel 2011 si è quasi dimezzato giungendo fino a quota 2,6 mld.
Migliorano le performance delle Regioni in Piano di rientro (da notare come la Sardegna e la Liguria non siano più in Piano dal 2010) il cui deficit che nel 2007 era di 4,1 miliardi, nel 2011 è sceso a 1,5 mld di euro. Se invece ci si focalizza sui risultati di gestione dopo le coperture per quanto riguarda il totale nel 2007 si registrava un avanzo di 31,4 mln di euro che nel 2011 è salito fino a 309,4 mln, grazie soprattutto alle coperture aggiuntive della Sicilia (307 mln nel 2011 per ripianare un deficit da 45,3 milioni).
Ma iniziamo la nostra analisi dai risultati di esercizio regionali prima delle coperture.
È il Lazio la Regione con il disavanzo di gestione più alto (sempre prima delle coperture) a quota 815,091 milioni di euro (quasi il 30% del totale), seguito dalla Sardegna che ha registrato un deficit da 283,065 mln, mentre al terzo posto c’è il Piemonte con 260,359 mln. Molto negative anche le performance delle Province autonome di Trento e Bolzano che hanno segnato disavanzi rispettivamente di 228,433 mln e 235,399 mln, anche se il dato soprattutto per Bolzano non rappresenta una novità. Tra le Regioni più virtuose, invece, in cima alla graduatoria troviamo la Lombardia con un avanzo di gestione (sempre prima delle coperture) di 22,171 milioni di euro, seguita dall’Umbria a quota 18,745 mln e dall’Abruzzo (unica Regione in Piano di rientro con un risultato positivo) con 18,527 mln. Al quarto posto troviamo le Marche con un avanzo di 7,675 mln mentre l’ultima Regione con i conti positivi è il Veneto con 1,285 mln.
Se invece ci si focalizza sui risultati di gestione dopo le coperture per quanto riguarda il totale nel 2007 si registrava un avanzo di 31,4 mln di euro che nel 2011 è salito fino a 309,4 mln. Analizzando sempre l’anno 2011 si nota però come, nonostante le risorse provenienti dalla fiscalità, vi sono Regioni ancora in deficit. E la ragione di ciò è spesso dovuto al reddito minore dei cittadini di queste Regioni. In cima alla lista c’è la Sardegna (unica non in Piano di rientro) che dopo le coperture ha evidenziato un risultato negativo nell’ordine di 220,007 mln, cui segue il Molise a quota -42,111 mln, la Calabria (-35,488 mln) e la Campania con un – 22.433.
Le curiosità.
La prima che risalta agli occhi riguarda la Sardegna e la Liguria. Le due Regioni, da quando nel 2010 sono uscite dal Piano di rientro hanno peggiorato le loro performance. Partiamo dall’isola sarda. Nel 2009 registrava un disavanzo prima delle coperture di 225,675 mln, ma già nel 2010 il deficit ha ricominciato a salire a quota 283,560 mln per rimanere pressoché stabile nel 2011 (-283,065 mln di euro). Diverso il trend della Liguria che nel 2009 registrava un deficit da 120,457 mln che è sceso nel 2010 a quota 85,417 mln, ma è bruscamente risalito nel 2011, anno in cui la Regione ha registrato un disavanzo da 133,741 mln, il più alto degli ultimi cinque anni.
Altro aspetto da considerare e che evidenzia anche in questo caso come il Paese sia profondamente diviso in termini di reddito, sono i risultati delle gestioni dopo le coperture. In questo caso, si nota come una Regione come il Lazio che ha un deficit enorme (-815 mln nel 2011) riesca proprio grazie alla ‘ricchezza’ e al numero dei suoi cittadini a ripianare il disavanzo fino a far registrare un saldo positivo di 422 mila euro. Lo stesso ragionamento vale per esempio per le Pa di Trento e Bolzano (anche se in questo caso però contano più i redditi che il numero complessivo dei contribuenti), il Piemonte e in parte anche la Puglia.
Ma se vi sono Regioni più ‘ricche’ che riescono a compensare i ‘buchi’ di gestione ciò non si verifica per esempio con Regioni come la Campania, che pur avendo per esempio una popolazione simile al Lazio non riesce anche con le coperture a ripianare il deficit. Stessa situazione in Calabria e Molise e soprattutto in Sardegna dove a fronte di un deficit di 283,065 mln le coperture sono state solo 63 mln.
Quotidiano Sanità – 21 dicembre 2012