Una delle attività di EFSA riguarda i rischi emergenti e la loro identificazione, nel tentativo di anticipare future crisi della sicurezza alimentare. Un’attività prevista dall’articolo 34 del Reg. 178/2002.
EFSA ha da poco tempo dedicato una linea di brevi video di facile divulgazione, (“Understanding science”, capire la scienza) al fine di spiegare ai cittadini europei le proprie molteplici attività sulla valutazione del rischio.
Tobin Robinson, a capo dell’Unità, in “How to identify emerging risks” spiega come. Un rischio emergente intanto cosa è? La definizione può essere riassunta come “la presenza di nuovo rischio per il quale vi è una esposizione significativa e tale da costituire un pericolo per la salute pubblica; oppure, la presenza di un rischio conosciuto, ma per il quale vi è una aumentata esposizione o una aumentata suscettibilità nella popolazione o in specifici sottogruppi della stessa.”
E’ un concetto abbastanza ampio, per cui rischi emergenti possono essere dovuti a nuovi patogeni o agenti zoonotici (ad esempio, in risposta al cambiamento climatico, o all’importazione degli stessi da altri paesi: vedi punteruolo rosso); a mutate condizioni di consumo alimentare di specifici alimenti; all’ aumento dei flussi commerciali da determinati paesi circa determinate derrate alimentari, e altro ancora.
Come si muove in tutto questo l’Authority? Principalmente sono due le strade che EFSA segue per identificare i temi in predicato di diventare possibili “rischi” per i consumatori, afferma Robinson:
1. tramite revisione della letteratura, analisi dei programmi di sorveglianza, dati sul commercio e sui flussi commerciali, analisi del Sistema di Allerta Rapido (RASFF).
2. tramite la consultazione con gli esperti. EFSA ha stabilito un network di rappresentanti degli Stati Membri (EREN, Member States ) e parti interessate (produttori, agricoltori e consumatori). In questo gruppo Coldiretti partecipa e ha modo di contribuire alle attività di EFSA.
Lo scopo ultimo dell’Authority di Parma è quello di preparare specifici dossier, al fine di aumentare la conoscenza di nuove tematiche di possibile preoccupazione, e stimolare la ricerca o programmi di monitoraggio specifici. Questo dovrebbe consentire di migliorare le capacità di prevenzione, e di stabilire correttamente le priorità di azione di EFSA rispetto a tutti i temi, e in questo modo, garantire una maggiore sicurezza alimentare a tutti i cittadini dell’Unione Europea.
sicurezzaalimentare.it – 13 dicembre 2012