La sindrome respiratoria e riproduttiva dei suini (PRRS), nonostante le prime rassicurazioni, non è ancora sotto controllo nella Svizzera nordorientale. In una delle aziende agricole poste sotto sequestro la settimana scorsa sono stati trovati altri maiali contagiati.
Tutti gli animali della fattoria colpita – circa 1’250 – sono quindi stati macellati e le analisi dell’allevamento infetto vengono intensificate. L’Ufficio federale di veterinaria (UFV) ha inoltre deciso di vietare, da stasera alle 21.00 fino alla fine di gennaio, l’importazione di sperma, ovuli ed embrioni suini.
I risultati delle analisi di oggi dimostrano che l’infezione virale, che può causare problemi di fertilità, aborti e lievi disturbi delle vie respiratorie, è riuscita a propagarsi in un’azienda situata in Appenzello Interno, e a contagiare anche maiali non inseminati con lo sperma infetto, scrive l’UFV. Per il momento si presume che non vi sia stato alcun contagio tramite gli allevamenti posti sotto sequestro, le analisi vengono comunque intensificate.
In una conferenza stampa il veterinario cantonale di Appenzello Interno ed Esterno, Sascha Qualle, ha spiegato che sono state abbattute circa 250 scrofe, la cui carne verrà utilizzata normalmente dato che la PPRS è innocua per l’uomo, e mille porcellini, con l’aiuto di un team speciale inviato dall’Ufficio cantonale di veterinaria di Zurigo. Nell’azienda in questione il virus era stato riscontrato presso 14 animali.
La settimana scorsa, sono state poste sotto sequestro ventisette aziende agricole nella Svizzera nordorientale a causa del virus PRRS. Esse avevano importato sperma di suini da un centro di inseminazione tedesco. Settentadue scrofe sono state abbattute a titolo preventivo.
Dalle analisi dei campioni di sangue di questi animali macellati è emerso che il virus è stato contratto in tre aziende, che sono state poi classificate come infette. Le analisi di circa 4’000 scrofe madri, di queste fattorie e di quelle entrate in contatto con esse, sono in corso.
6 dicembre 2012